(Go Down/Audioglobe 2008)
Riesce a fondere molto bene stoner, grunge, psichedelia e metal questo power trio che ha il pregio di non scimmiottare gli esponenti Usa del genere, cantando con disinvoltura in italiano.
La Go Down mai come questa volta ha fatto centro, dato che i Pater Nembrot sono la risposta italiana all’hard rock a stelle e strisce, non solo per l’idioma usato, ma anche per la struttura delle canzoni, che non è mai monolitica, ma è sempre ben variegata.
Il power trio, infatti, dà sempre molto respiro ai propri brani, dilettandosi a cambiare molto spesso registro stilistico. Pensiamo a Collirio d’oltremare che ha un tiro garage stoner, ma poi si evolve verso un metal seventies, che ha ispirato il primo grunge di Mudhoney e dei primissimi Nirvana. In ogni caso l’alone dei Black Sabbath è presente un po’ in tutte le undici tracce di ‘Mandria’, parallelamente all’acidità psichedelica.
Prendiamo ad esempio la title-track, o anche la conclusiva Reverberation, che è un vulcano dal quale esce la lava psichedelica, poco prima che si faccia roccia, recuperando un proto-blues della California a cavallo dei ’70. Il ponte dei frati poi ha una ritmica serrata con la ritmica in controtempo e con un hard stoner ben tirato e teso. I PN danno spazio anche per la ballata elettroacustica ( Infrarosse Pt. I), cui però non manca un dignitoso finale psichedelico.
Voto: 8
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