(Words On Music 2008)
Molto raffinata risulta la proposta degli inaspettatamente britannici Lorna – www.myspace.com/lornauk combo di Nottingham raccolto attorno ai coniugi Sharon Cohen-Rolfe (cantante, tastierista, percussionista, violinista) e Mark Rolfe (cantante, chitarrista, tastierista, percussionista, clarinettista) – in questo “Waiting Down Things To Say”. Morbide canzoni che trasportano nell’America rurale i Belle & Sebastian più accorati (Look Left) o gli Stereolab (Not In My Lighthouse); i coniugi Rolfe, con l’aiuto del cantante e chitarrista Andy Bullock e del chitarrista (quante sei corde, per la maggior parte acustiche, in questo CD!!), tastierista e flautista Matt Harrison, allestiscono una quieta abitazione sonora persa nelle valli monumentali USA (Think (Let Tomorrow Bee), malinconica ripresa di un brano dei Sebadoh). L’armonica di Jim Broughton è puro West (Monsters Are Forever).
Per altro, l’elettronica non la scordano, i Lorna (in (I Wish I Knew) How To Build A House: ritornano gli Stereolab, notevole il “double-bass” di Tim Harris); su tutto domina un senso elegiaco degno di Neil Young (A Place That We Can Go). Il pezzo migliore è Mostly Good Times, con la sublime “pedal steel” di Mike Fitzsimons a dialogare con gli archi di Tim Middleton, Anna Quinne, Alice Miles, Hannah Edmunds, Sarah Merson/ il flicorno di Dave Machell (e la voce strappalacrime della Cohen-Rolfe).
Eleganti e fuori dalle/al di sopra delle effimere mode albioniche: per informazioni tidings@words-on-music.com
Voto: 8
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