(Uk Division Records/Andromeda Distribuzioni/Alkemist Fanatix Europe 2007)
Il citazionismo fine a sè stesso spesso non porta mai da nessuna parte, specialmente in scene musicali orrendamente popolate di buoni gruppetti che però non offrono mai niente di particolare. Nel caso dei Part of Me, invece, la nicchia scelta è davvero adatta per la loro espressione musicale: un incrocio tra un sound post grunge e hard rock, immaginate Undertow Superunknown e vi ci avvicinate
Le loro doti musicali sicuramente splendono lungo tutto il corso dell’album, a cominciare dalle belle linee di basso (vagamente Justin Chancellor ma più potenti alla Paul D’Amour), fino ai gran vocalizzi e ritmi… insomma un bel po ‘di carne al fuoco.
Comunque ‘Lomdic’ non è certo un album progressive, i passaggi da un genere all’altro sono brutali e veloci lasciando spazio a malapena sufficiente per virtuosismi personali. I pezzi si snodano in maniera sicuramente interessante, ben lungi da strutture fisse, si muovono in diverse direzioni allo stesso tempo, senza mai strafare.
Purtroppo l’album si perde un po’ nei due pezzi centrali, fortunatamente c’è una grande ripresa finale in He Got, pezzo che sembra davvero non finire mai di picchiare in modi diversi: power chords, assoli, tamburi che spezzano un finale con doppio pedale al cardiopalma. Mi verrebbe proprio la curiosità di vederli dal vivo.
Un album che dal nulla sorprende così non capita proprio molto spesso, e per questo i Part of Me si meritano un bel voto. Da ascoltare.
Voto: 8
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