(Autoprodotto 2007)
Ma dove siamo, negli anni ’80?? Magari… eppure basta uno sguardo al primo lavoro della band di Velletri per fare un tuffo nei tempi d’oro del thrash metal, quando band americane e tedesche come Kreator, Sodom, Anthrax e compagnia bella duellavano a tempi di headbanging e assoli vertiginosi.
Così la band vorrebbe proprio ritornare a quei momenti gloriosi con le loro toppe, le bottiglie di birra, rutti e quant’altro… ma non saranno un po’ fuori tempo?
No per carità, io per primo non ho mai disdegnato un po’ di buon thrash metal ben suonato e dai ritmi forsennati, e su quest’ultimo punto i tre tengono piuttosto bene.
Sì, i Maelstrom sono un trio, cosa che nel thrash è andata un po’ perdendosi col tempo, non tutti riuscivano a tenere la qualità elevata imposta da Sodom e compagnia. E su questo, purtroppo, anche i Maelstrom non convincono. La chitarra ritmica la fa da padrona e, spesso, gli assoli vengono degradati a mere prove melodiche senza gran tecnica o velocità.
Ci si mettono, poi, di mezzo pezzi tremendamente lunghi come Headbangers o altri poco riusciti come Writhing of the Mind e il risultato è che ‘Bang in your ears’ risulta eccessivamente prolisso per convincere. Un EP di metà durata sarebbe riuscito molto meglio nel convincere, così come sono i tre devono ancora studiare parecchio per arrivare a buoni livelli.
Voto: 6
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