Alberto Calligaris ‘(Non) mi piace come sei’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Marco Loprete

marcoloprete@libero.it

Il problema di tanti autori moderni è la loro cronica mancanza di una “voce”, dove con questa espressione si intende, evidentemente, la mancanza di uno stile peculiare, unico, assolutamente riconoscibile. Molti (troppi) libri in uscita nel corso di questi anni, pur magari fantasiosi dal punto di vista dell’intreccio, peccano di una grave mancanza di personalità dal punto di vista strettamente stilistico.

Una piacevolissima eccezione è questo nuovo parto della fantasia di Alberto Calligaris, quarantenne friulano (ma attualmente vive in Cornovaglia), intitolato “(Non) mi piace come sei”. Volendo sintetizzare al massimo, si tratta di un romanzo di formazione con protagonista un ragazzino, Enrico Artico, il quale, dopo una serie di vicissitudini di ogni genere (una delle quali particolarmente tragica, che per ovvie ragioni non vi anticipiamo) riuscirà a trovare il giusto equilibro psicofisico.

In realtà le cose non sono così semplici. Perché Enrico è il Male, una sorta di piccolo Hitler che si riempie la bocca di oscenità e si diverte a sbeffeggiare alla grande il mondo che lo circonda, demolendone sistematicamente banalità, sdolcinatezze e luoghi comuni. L’invenzione di questo straordinario personaggio (immaginate un giovane Holden creato dalla penna di un Bukovski e ne avrete una pallida idea) consente all’autore di mettere in scena tutta una serie di considerazioni sulla vita, la morte, i sentimenti, sfuggendo alla retorica ed anzi aderendo alla formula del politicamente (ultra) scorretto. Il risultato è una serie di scene esilaranti – in cui, tuttavia, compare sempre una sorta di retrogusto amaro, che in qualche modo anticipa il liberatorio finale – raccontate con uno stile assolutamente unico, fatto di feroce ironia e gran senso del ritmo.

Un libro che farà felici quanti credono che la letteratura italiana odierna non abbia più molto da dire.

Link: Editore Newton, 2008