(Innova 2008)
Il Novecento musicale si caratterizza, tra le altre cose, per la sperimentazione di nuove combinazioni strumentali, specialmente nell’ambito della musica da camera, dove accanto alle formazioni classiche per archi, con o senza il pianoforte, si affiancano combinazioni di vari strumenti a fiato e a percussione. Il quartetto per archi si trova a dividere il terreno, che prima dominava incontrastato, con il quartetto di sassofoni o di percussioni; il trio per pianoforte, violino e violoncello si trova a concorrere con il trio per violino, percussioni e pianoforte; e via dicendo. Tra le varie combinazioni strumentali sperimentate fino ad oggi, poco risalto ha tuttavia avuto la combinazione di pianoforte, flauto e clarinetto. Forse ciò è dovuto alla vicinanza tra i due strumenti a fiato: non tanto per i registri, quanto per la loro capacità espressiva (sebbene quella del clarinetto sia più duttile). Il cd che qui introduciamo presenta allora un forte motivo di interesse proprio in quanto affida a cinque compositori contemporanei il compito di cimentarsi con questa quasi inedita formazione. Il risultato è, abbastanza curiosamente, piuttosto omogeneo. Tutti e cinque i brani presenti nel cd registrano un prevalere dell’aspetto ritmico su quello armonico e melodico; una certa frammentarietà nello sviluppo, che sottende però una indubbia ratio compositiva; un diffuso senso di humour. Quest’ultimo è suggerito soprattutto dal librarsi leggero del flauto, che trova nel clarinetto un fido compagno di scherzi e nel pianoforte un fedele organizzatore di trame, e che infine risulta il vero leader del trio.
Voto: 7
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