(Amirani Records 2008)
Guerra: termine figlio dell’espressione alto-tedesca gwarra, ovvero mischia, ma si potrebbe seguitare con conflitto armato, guerra di liberazione, fase di normalizzazione, e sulla scia delle terminologie di nuova generazione, studiate per mimetizzare la realtà, missioni di pace.
Ma fortunatamente l’arte è antagonismo, critica creativa alle sconclusionate logiche belliche, e
“On War” non fa che confermare l’incapacità dell’uomo d’arte di restare dormiente, narcotizzato. Era già un mucchio di anni che Gianni Mimmo agiva in questo dis/senso, e alla fine, è riuscito negli sforzi di riunire il buon rooster Amirani per una nobile causa, ognuno è incaricato di modellare una composizione ispirandosi all’odioso soggetto del combattimento, opporsi con il suono secondo il proprio modo di sentire la tragedia. Xabier Iriondo (in Gernika Eta Bermeo con mahai metak e object) scende nei particolari storici, monitorando in sordina la voce narrante del padre Karmel, partito a 15 anni in terra di Spagna come volontario, e divenuto testimone del bombardamento aereo inferto alla città di Guernica nel ’37 (è ormai storia l’olio su tela di Pablo Picasso ‘offerto’ all’evento: una compressione dolorosa di uomini, animali e edifici che rigettava sul pubblico l’insopportabile brutalità dell’evento). Fight Figure di Gianni Mimmo è un on the road solitario costituito da 4 scattanti movimenti/sketch svolti con sax soprano e basso, supponendo in ogni studio «an imaginary soundtrack of two fighting forces moves». Le corde dell’improv/jazz vengono pizzicate, con aggiunta di piccante, anche dal duo Claudio Fasoli / Mauro Zara; Raw è rivolta alla memoria di «Hiroshima & Nagasaki», intemperante poetica afroamericana, musicalmente affine alla causticità di Joe McPhee, all’essenza di Alexander Von Schlippenbach, al percussionismo di Cecil Taylor: il soprano, acuto e squillante a tal punto da rievocare il lamento delle sirene che annunciavano la catastrofe. Da (doppio) nodo alla gola.
Canto a cappella e climax elettroacustico/cameristico per il Nibiru Ensemble sotto l’egida di Cristiano Calgagnile alla scrittura (Excerpts from I-III-IV Tables of Enuma Elish and Conclusions), tallonati da …Them degli Airchamber in versione extralarge, che passano in rassegna una duttile quanto roboante e torva mescolanza di contemporaneità accademica e radical. Il resto è un condotto di agitazioni di cui non vorremmo mai avvertire la fine: pelle d’oca per il groove morriconiano scoperto dall’ordine scheletrico di Persephone, Francesco Cusa alle percussioni con la bellissima voce da tramonto west di Shirin Demma; dialogo e contrasto sul filo dell’eleganza nel duello di tromboni tra Angelo Contini e Federico Cumar (Speakin’ Bones); mood istrionico e jazzcore diretto per i Novo Tono, mai sentiti prima d’ora così incazzati e devoti alla Chicago free post ‘90 (il timbro grasso & grezzo di Lost Identities piacerebbe di sicuro a Ken Vandermark). Se il valore morale di “On War” non si discute, il mero lato musicale che questa compilation vanta è semplicemente eccelso.
Carpe diem: in questi giorni il miracolo è avvenuto, il cofanetto di Anthony Braxton Quartet, “Standards (Brussels) 2006”(6cd) è finalmente disponibile in carne e ossa. Quando Dio c’è!
Voto: 10
Link correlati:Amirani Home Page