(Black Candy/Audioglobe 2009)
A quattro anni dall’ottimo omonimo esordio i Tomviolence pubblicano il loro secondo lavoro, emancipandosi in maniera netta dal post rock. Le sonorità chicagoane hanno lasciato il posto ad un pop rock vibrante, a volte sonico e quindi con notevoli innesti di indie-pop-noise. La struttura delle canzoni ne ha risentito positivamente ed il gruppo toscano si è espresso più liberamente, complice la produzione di Andrea Rovacchi, che ha anche suonato, oltre ad alcuni cambi di line up, grazie ai quali sono entrati il sassofono di Edo Arnetoli, il violino di Tommaso Olivieri e le tastiere (piano, organo, wurlitzer) di Mirco Tani. Il post rock, tuttavia, non è stato del tutto dimenticato, dato che è presente di tanto in tanto, anche se in maniera marcata soltanto in We did it before, better. Senza nulla togliere al pregevole esordio, questo disco è suonato ed orchestrato molto meglio, è più variegato, con forti richiami ai Wilco, come nella ballata She has a squint. Intriganti poi sono i riferimenti all’indie-noise dello scorso decennio di Randomize the feeling sto feel e di Un happy ending, nella quale si scorgono gli Helmet e i Girls Vs Boys più morbidi. Con “Borderlinelovers” sembra proprio che i Tomviolence abbiano trovato la loro strada.
Voto: 8
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