(Black Fading Records/Andromeda Distribuzioni/Alkemist Fanatix Europe 2008)
Il Numetal è proprio duro a morire, si vede, nonostante la maggior parte delle band famose una decina d’anni fa siano in pratica scomparse o godano di alterne fortune, continuano imperterrite a spuntare ‘nuove proposte’.
Intendiamoci, alla fine gli Enema sono ben lungi dall’essere un qualsiasi mish-mash ormai fuori moda, in realtà la band ci propone un sound ben studiato, anche se purtroppo non tale da suscitare l’interesse di chi su questi lidi è già passato più di una volta.
Nella prima parte dell’album, gli Enema assaltano i nostri canali auditivi con una gran dose di aggressività (con risultati qualitativamente altalenanti), poi si giocano qualche carta alternativa, risultando una sorta di Stone Temple Pilots con ritornelli un po’ troppo melodici e accenti inglesi fin troppo pesanti. Il perfetto incontro tra le due sonorità si ha nella centrale Cybernetic Cancer che in effetti risulta essere una delle poche canzoni memorabili.
Per il resto gli Enema finiscono il compitino senza troppe sbavature nè sorprese; d’altronde non penso bastino dei riff interessanti per ascoltarsi 45 minuti. Ancora molto lavoro da fare. In compenso, l’artwork è carino…
Voto: 5
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