(Improvvisatore Involontario/Promorama 2008)
Improvvisatore Involontario continua ad attestarsi come una delle etichette più interessanti del panorama italiano, con produzioni sempre significanti, piene di tensione creativa e mai banali. Non è solo un’etichetta discografica, ma un collettivo, una filosofia, un pensiero. Questo disco di Gaspare De Vito mi è piaciuto da subito, per la sua varietà compositiva, la bellezza dei temi, l’incisività delle sortite solistiche e per la piacevole e coerente eterogeneità.
Difficile dire se questa musica somigli a qualcos’altro: vengono in mente le ricerche sulla spontaneità dei ritmi popolari condotte da Mario Schiano, ma è solo una minima parte del portato di ‘Passing Notes’, che si costruisce man mano tra pulsazioni trascinanti (The Fish From London), appassionati lirismi (Sunrise), unisoni e contrapposti dialoghi (Looking For The Roots) solismi taglienti e tanto altro.
Il sax contralto e il flauto del leader, il trombone e l’euphonium di Nijen Antonio Coatti, il contrabbasso di Roberto Bartoli e le congas e la marimba di Danilo Mineo disegnano un’infinità di itinerari, colori, macchie sonore delicate e debordanti, dosando sapientemente muscoli e cuore.
Dischi come questo dimostrano vieppiù che in Italia c’è musica, c’è voglia di suonare davvero: un disco pieno di vita, di sonorità coraggiose e sincere, che riesce ad essere “d’avanguardia” senza essere astruso o impenetrabile. In una parola: bello.
Voto: 8
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Autore: belgravius@inwind.it