(Hot Steel Records 2009)
Per una volta, miei piccoli lettori (mi sento proprio Collodi) non ho niente da recriminare. Ebbene sì, ‘Foundations’ è un disco che merita pienamente l’ascolto. Cominciare dalla fine questa volta è sensato, perché è sin dall’inizio che l’attacco tagliente dei veneti Asthesun comincia a far male, non lasciando mai scampo fino alla fine delle sei, poche, tracce.
Tra At The Gates e Soilwork, i cinque mettono giù un profilo perfetto di metal un po’ core un po’ swedish con tutti gli ingredienti giusti: voce in growl potente che non si riposa mai, riff azzeccati, cambi di ritmo quando ci vogliono (memorabile, a questo proposito, Eternal Sunlight), assoli di qualità e così via.
Mancherebbe a tutto questo bel quadro una produzione all’altezza e, fortunatamente, non manca neanche quella! ‘Foundations’ è un album completo, una proposta della nostra penisola che meriterebbe grande attenzione anche a livello internazionale (frase che solamente si usa per dire “quanto sono bravi”, anche se non ho mai capito perché all’estero dovrebbero capirne di più).
Non ho parlato dei testi, mio solito pallino, ma non l’ho fatto solo perché non ce ne sarebbe poi tutto questo gran bisogno: l’inglese dai nostri Asthesun è usato in maniera sapiente, c’è qualche sbavatura, ma i temi non sono banali e il lessico è azzeccato. Idem per la pronuncia, niente da dire.
Possiamo proprio sederci comodi e finalmente spaccarci le orecchie di metal come si deve. Stupendi.
Voto: 9
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