(Autoprodotto/Alkemist Fanatix Europe 2008)
La storia degli svedesi Collision Course esemplifica veramente come siano cambiate le cose negli ultimi 5/6 anni: quante volte è capitato che una band abbia fatto un dvd live ancora prima di un album di debutto? E a quanto pare non finisce qui, ne stanno facendo un secondo. Mah…
Il quintetto suona una sorta di rock americano con un feeling tremendamente da radio pomeridiana, melodie piuttosto soft, ritornelli che sembrano pronti già per lo stadio… Insomma i peggiori U2 uniti con quel minimo di sensibilità pop che li renderebbe degli ottimi cloni dei Killers più mosci. Non butta tanto bene, eh?
Non disperiamo però, gli svedesi sono tremendamente professionali sotto ogni punto di vista: prodotti magistralmente, portati avanti da una gran bella voce, riff discreti e così via. C’è proprio tutto, non v’è che dire. Difatti l’album degli svedesi ricorda proprio una torta nuziale: bella da vedere, soffice da tagliare e poi ha il sapore di un pezzo di cartone con la panna sopra. O se volete la colonna sonora a una puntata di ‘Grey’s Anatomy’… insomma, magari a qualcuno piacerà, ma a me ‘sta roba professionalmente sciapa non smuove più di tanto.
Ironicamente, è difficile dire male dei Collision Course, ma personalmente mi è difficile pure dirne bene.
Voto: 6
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