(Island 2008)
Sinceramente risulta piuttosto difficile comprendere il successo dei Killers. I quattro losangelini, infatti, sono tra le band più scialbe ed insipide del panorama musicale contemporaneo. La loro pomposa miscela di rock e pop sintetico anni ’80 suona come una vuota accozzaglia di stereotipi, e al di là di qualche merito occasionale (Somebody Told Me e Mr Brightside dal primo, fortunato album, “Hot Fuss”, e When We Were Young da “Sam’s Town”) non c’è davvero nulla che giustifichi l’attenzione rivolta verso Brendan Flowers e compagni.
Il discorso non cambia per “Day & Age”, che, nonostante i tentativi, alla fine suona come il classico disco della band: pezzi di pop-rock sintetico in stile anni ’80 a tratti fintamente enfatici (Human, Spaceman, la funkeggiante Joy Ride, Neon Tiger) e ballad prive di nerbo (A Dustland Fairytale, Goodnight, Travel Well).
Come al solito, terminato l’ascolto, ci si trova a chiedersi perché bisognerebbe spendere venti euro per un disco del genere quando quelli dei Pet Shop Boys costano la metà….
Voto: 4
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