Di Marco Loprete
Il grande Jeorge Luis Borges definì “Le avventure di una monaca vestita da uomo” di Thomas De Quincey, un’ «opera paradossale» e lo scrittore inglese «un tenue oppiofago erudito che l’eroina di questo romanzo avrebbe forse inquietato ed intimidito».
L’autore di quest’opera sorprendente, scritta nel 1847 ed ora riproposta dalla Excelsior 1881, è stato indubbiamente una dei protagonisti della cultura del XIX secolo: narratore, saggista, biografo, economista politico e critico, De Quincey, nonostante la sua rovinosa passione per l’oppio (al quale si avvicinò in una piovosa domenica del 1804 a causa di una forte nevralgia e che l’avrebbe condotto poi alla morte), ha lasciato una produzione estremamente vasta e di assoluto pregio.
“Le avventure di una monaca vestita da uomo” è un gran bel romanzo di avventure, che racconta la storia di Catalina, una fanciulla spagnola che, non desiderata dal padre, un hidalgo, dopo la nascita viene rinchiusa nel convento di San Sebastiano. Una volta quindicenne, decide di fuggire: spacciandosi per un ragazzo, affronterà una serie di peripezie che la condurranno dall’Europa alla lontana America Latina. Grazie ad uno straordinario coraggio e ad un’abilità fuori dal comune, la nostra eroina riuscirà a superare tutti gli ostacoli, fino a diventare un’autentica leggenda, ammirata da sovrani e uomini di chiesa anche quando il suo segreto verrà alla luce.
Una lettura raffinatissima eppure assolutamente scorrevole, caldamente consigliata a tutti gli amanti dei grandi romanzi d’avventura ottocenteschi.
Link: Editore Excelsion 1881, 2008