Gebbia/Giust/Iriondo ‘L’edera, Il Colle, E La Nebbia’

(Setola Di Maiale 2009)

“L’edera, Il Colle, E La Nebbia” ci ricorda che
l’improvvisazione non è onda momentanea da cavalcare, in
attesa della prossima tendenza annoiata.
Bensì, atto
dichiaratamente politico, che s’ispira ed ispira al/il
quotidiano.
Gianni Gebbia, Stefano Giust e Xabier
Iriondo
in questo sonp maestri.
Avendo negli anni intrapreso
un tenace percorso, costellato di collaborazioni durature, incontri
occasionali e sketch solitari.
Questa serie di riprese live,
effettuate durante un tour primaverile nel 2007, ce li mostra in
versione trio (ed in quartet con la tromba di Bart Maris
sulla settima track).
Il lavoro, teso e non frammentario,
circumnaviga territori free jazz (sensuale e profondamente cool…),
leggermente screziati di elettroacustica.
Un incedere in costante
sottrazione, dove il drumming di Giust rappresenta idealmente
la terra calpestata (buche comprese e repentine salite…), i fiati
di Gebbia la memoria ed il rilancio, e le corde e l’elettronica di
Iriondo un metallico ventaglio di suggestive pulsioni/indicazioni
vitali.
Fra apparizioni e sparizioni (Camminando Guardo),
parti soliste azzannate da ritmiche e disturbi, (il Gebbia di Uomo
Traslucido
), l’antica arte dell’accoglienza e del congedo (Cose
Urbane
e Tra Sassi E Questo).
Suggestioni jazz,
blues e funk passano e vanno.
E rispettosamente maneggiata, la
materia tremolante, ad intermittenza, si gonfia e raggruma,
mantenendosi in costante fase tensiva non raggiungendo mai il punto
di fusione.
Il respiro fiastistico/circolare di Parata Delle
Bestie
, che pare non volersi piegare al montare strumentale
tutt’intorno.
Niente Borbetomagus o Naked City.
Siamo
più in zona Ayler da queste parti.
Bellezza
strettamente correlata, con una tenace PRATICA QUOTIDIANA (di vita/in
vita).
Signori questa è IMPROVVISAZIONE.
Non una
facile scorciatoia per produrre qualcosa (spesso l’equivalente di uno
sputo).
Applausi.

Voto: 8

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