Di Marco Loprete
L’autrice di questo bel libro edito dalla Excelsior 1881, Clara Malraux, è stata per molti anni la moglie di uno dei più importanti scrittori e uomini politici francesi, André Malraux. I due si conobbero all’età di diciannove anni, si sposarono in Italia e, dopo aver esaurito il pur cospicuo patrimonio della famiglia di lei, emigrarono in Oriente per cercare fortuna. Qui dedicarono alla rivendita di opere archeologiche di incerta provenienza, ma André fu scoperto a rubare statue cambogiane e condannato a tre anni di reclusione. La separazione ufficiale tra i due avvenne al termine della seconda guerra mondiale.
In questo libro, sorta di diario intimo di una relazione, la Malraux non si limita ad uno sterile racconto autobiografico. Attraverso il ricorso ad uno stile lirico ed evocativo, la donna ci racconta dell’amore per il marito e della forte affinità intellettuale che la legava a lui, ma anche di come ella abbia vissuto, fino alla separazione, all’ombra del coniuge, schiacciata e soggiogata dalla sua (presunta) superiorità culturale. Non è un caso che solo dopo la rottura del legame matrimoniale la Malraux abbia dato sfogo alla propria vena letteraria.
Ed ecco dunque “I nostri vent’anni”, libro di gran valore estetico e di notevole profondità, ritratto di una relazione amorosa e al tempo stesso riflessione più generale sui legami sentimentali, nonché spaccato della società europea all’alba del tragico secondo conflitto mondiale.
Link: Editore Excelsior 1881, 2008
