(Farmacia901 2009)
Fabio Perletta indaga il vuoto. Un progetto ambizioso che lo collega alla sottile linea rossa della musica cosmica. Da Stockausen agli esperimenti dei più visionari Smalley e Truax. Il ragazzo Nō manipola suoni in maniera astrale, con titoli che rimandano a costellazioni e viaggi astronomici, insistendo su sinusoidi e battimenti che vanno a comporre drones più che mai attuali (vedi gli sguinci disco di Lindstrøm e soci).
Seppur privo di cassa, il nostro ha un ritmo completamente virato verso l’improvvisazione e quindi al caldo italico (Cosi e il Reverberi di Bastion ne sanno qualcosa). Anche se l’iconografia lo vorrebbe confinare a un blando minimalismo, la visione che si spinge a spazi riverberanti echi sommersi lo fa passare di brutto a un mondo organico che – grazie ai synth di Alessandro Romano – dall’intimità dello studio si apre a spazi indefiniti e glitch che non si sentivano da troppo tempo.
Una cosa che val la pena di vivere in toto, senza soluzione di continuità, come quando ascoltavamo le cavalcate dei Tangerine Dream (Closed Timelike Curves da urlo) e ne volevamo ancora. Chapeau, Mr Nō.
Voto: 9
Link correlati:No Mans Project My Space Page
Autore: taffey6977@gmail.com