(Danza Cosmica/Audioglobe 2009)
Con questo “A Fuoco Lento” i pratesi Grand Carabs abbandonano il mondo delle autoproduzioni per entrare in quello della discografia vera e propria. A 5 anni dall’ultimo “La Grande Esposizione Universale” il quintetto cavalca un sound assolutamente non catalogabile: jazz, rock, atmosfere circensi, funk, sensazioni cinematiche, pop italico di inizio secolo si frullano in un disco variopinto e bizzarro.
La Chiatta Dei Mercanti apre il lavoro citando addirittura Rodolfo De Angelis e la sua Ma Cos’è Questa Crisi, prima di abbandonarsi a un malinconico funk – pop che disegna un affresco portuale d’altri tempi. Anche Coccobello si apre con una citazione, stavolta cinematografica, per poi lanciarsi in uno swing a – là Buscaglione. Un Delitto D’Altri Tempi spinge sul pedale del funky, almeno a livello di cadenze. Settembre perde un po’ di smalto, mescolando funky e un sax ska in un impianto essenzialmente rock. Le movenze ska si fanno largo nella successiva Pacco Postale, anche se è il pop – rock alla fine a trionfare. Le Fisarmoniche si apre su archi in slow motion che fanno tanto orchestrine mitteleuropee per poi virare, sulle onde dell’onnipresente sax, verso un funky – pop sexy e notturno. Gran Bella Festa e Borghese non incantano col loro jazz – rock da piano bar, mentre Compromesso Tra Sposini Novelli meraviglia tornando al funky divertito, prima della chiusura caposseliana di Fritto Misto, allegra danza da ballare.
Non dispiace questo disco variopinto, dai testi surreali e fuori tempo; tuttavia dopo un inizio scoppiettante il disco si appiattisce e la voce di Fabio Tarocchi non è così accattivante (ricorda vagamente quella di Finn Andrews). Se la creatività surreale dei primi 3 – 4 pezzi si potesse moltiplicare per tre grideremmo al miracolo; ma non è così e allora speriamo che l’ensemble toscano possa da qui partire per fare di meglio, pur avendoci consegnato un lavoro di buon livello.
Voto: 6
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