(Eibon Records 2008)
Il cantautore bolognese Gianni Pedretti è probabilmente il segreto meglio custodito dell’underground musicale italico. Personaggio schivo, riservato, il nostro, negli ultimi sedici anni, ha inciso tre album a nome Colloquio (“Io e l’Altro” nel 1995, “Va Tutto Bene” nel 2001 e questo “Si Muove e Ride”) oltre ad una serie di lavori come solista di più difficile reperibilità (tra i quali “Il Giardino delle Lacrime” nel 1993, “Inferno” e “Le Dolci Carezze della Tristezza” nel 1994 e “Lettere a una Tessitrice d’Ombra” nel 1995). Recentemente lo si è notato anche per aver prestato la sua voce agli album dei Neronoia “Un Mondo In Me” e “Il Rumore Delle Cose”.
“Si Muove E Si Ride” prosegue lungo il sentiero tracciato dai precedenti LP di Pedretti: composizioni scarne e minimali arrangiate per sinth, loop, piano e qualche discreto ma azzeccatissimo intervento di chitarra. A ciò si aggiunge un registro vocale caldo e confidenziale, col quale il cantautore bolognese intona i propri versi tinti di disillusione e malinconia.
Tra le dieci tracce, nelle quali Pedretti, che oltre che cantare suona piano e sinth, si fa accompagnare da Sergio Calzoni (sinth, loop e sound design), Stefano Castrucci (basso e chitarra) e Stefano Nieri (chitarra), svettano Ogni Giorno, Respira, Il Pozzo, la title-track (il pezzo più lungo della raccolta, quasi otto minuti e trenta), la strumentale Ultima Estate e la conclusiva Ovunque.
Si tratta di brani di una bellezza disarmante, all’insegna di una malinconia disillusa e notturna ma non per questo tediante. La poesia profusa a piene mani in “Si Muove E Si Ride” è di quelle che non si dimenticano facilmente, perché lontana mille miglia dalle mode e dai fenomeni musicali effimeri del nostro tempo. Prezioso.
Voto: 8
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