Di Marco Loprete
Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes, ‘Vincere’di Marco Bellocchio racconta di Mussolini e dell’amante Ida Dalser, la quale (ma non è un fatto storicamente certo) avrebbe poi sposato il Duce nel settembre 1914, dando alla luce un bimbo, Benito Albino. La donna finì schiacciata dall’apparato di potere fascista, che riuscì a farla passare per una bugiarda e a causarne la morte. Sorte analoga toccò al figlio.
Seppure non troppo convincente nella prima parte, giacché la vicenda storica, la cui evocazione è affidata e filmati d’epoca e ad un’estetica decisamente futurista, finisce col far passare in secondo piano il nocciolo narrativo della pellicola – la lotta di una donna per l’affermazione della verità prima e la sopravvivenza poi -, nella seconda il film cresce, mostrando chiaramente (semmai ce ne fosse bisogno) il talento di Bellocchio, uno dei più grandi autori del nostro cinema.
Una menzione speciale, infine, per Giovanna Mezzogiorno, commovente e convincente nella parte di Ida.
