Michel F. Côté, a_dontigny ‘La Notte Fa’

(&records 2008)

Era lecito attendersi qualcosina di più da questo disco di Aimé Dontigny (membro, assieme a Érick Dorion del duo Morceaux De Machines) e Michel F. Côté (batterista dei Klaxon Guele). E ciò anche per via degli ospiti coinvolti nel progetto – Bernard Falaise e Alexandre St-Onge, rispettivamente chitarrista e bassista dei Klaxon Guele, Alexander MacSween dei Foodson (batteria) e Jean René (viola) -, musicisti di straordinaria vitalità creativa, animatori, assieme ai due autori di “La Notte Fa”, della scena improv-rock canadese.
Ma veniamo al disco in questione. Il lavoro di Dontigny e Côté si colloca nell’ambito dell’avanguardia più sperimentale. Un intreccio di batterie, percussioni, nastri, effetti elettronici, drum machines e cut-up di varia natura (tra i “prelievi”, svettano quelli da “Videodrome” di Cronenberg, The Mahavishnu Orchestra e Maurice Ravel) costituisce l’ossatura delle partiture improv-electro di Ritmi Di Oggetti, Unlisted Card Number, Paxil Origami Club e Naines Qui Gesticulent (due esercizi di frantumazione di breakbeat con avvolgenti suoni tastieristici a conferire un’atmosfera spaziale), Bounce Dat ARN, le jazzate Lube Liqueur e Visiones Nocturnae, Target= “Blank_” e The Book Burner.
Pezzi a tratti indubbiamente affascinanti, ma che molto spesso cadono nel già sentito. La sensazione (ma potremmo dire: la certezza) è che Dontigny e Côté possano fare di meglio. “La Notte Fa” poteva essere un capolavoro. Così è semplicemente un buon disco.

Voto: 7

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