(Innova 2009)
Non è facile parlare di questo cd, per più di un motivo. Innanzitutto, non è facile parlare di una musica dove il silenzio gioca una parte importante, se non preponderante. Ma non si tratta solo di questo: il progetto musicale di Brian Dewan è davvero singolare e insolito. Egli ha scritto delle composizioni per un organico composto dalle campane della cattedrale di Liverpool. Si tratta di brani che evolvono lentamente. Anzi, no. Non evolvono proprio. Il tempo sembra fermarsi. Ciò che rimane è il suono suggestivo delle campane. Un suono primordiale, mistico, evocativo. Forse con questo organico non è possibile fare di più, e l’abilità di Dewan sta nell’aver tratto il massimo dai mezzi a sua disposizione. Ma lui ha scelto i suoi mezzi: ed è un atto di scelta, se non di fede, anche quello dell’ascoltatore che si vuole accostare a questa musica certamente non complessa, forse fin troppo semplice, di certo meditativa ed essenziale.
Voto: 6
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