(El Gallo Rojo 2008)
El Gallo Rojo continua la sua opera di mappatura ed
emissione segnali, (d)all’interno del panorama italiano
impro/avant/jazz/qualcos’altro.
Mappatura e produzione, nonché,
prima di tutto, raccordo/connessione (idealmente e con i fatti…),
fra i tanti musicisti sparsi per l’Italia che agitano e si
agitano.
Nel caso Einfalt, siam alle prese con i più
di una volta intercettati, Nelide Bandello (batteria ed altre
cose), Andrea Faccioli (chitarra acustica), Stefano Roveda
(piano e violino), e Giulio Corini (double bass).
Bravissimi,
non c’è che dire.
Il progetto Einfalt, viaggia dalle parti
(grosso modo…), di un suono cameristico, colto ed impro, dalle
forti screziature, folk minimali.
E, in parte, rispetta, pregi e
difetti, di un linguaggio complesso, a volte eccessivamente
indulgente nei suoi stiracchiamenti prolungati.
Le cose migliori,
accadono, quando gli strumentisti si lasciano andare, liberi da
zavorre concettuali, alla costruzione di atmosfere maggiormente
luminose (Dedicated Boxes, Absent/Shown, Homo
Vivente, Tertiz, Convoluzione, BPP.
Rincorse/evoluzioni, magistralmente rischiarate da umori folk, blues
e jazz, in aperto flirt con il silenzio).
Quando, le
influenze/suggestioni, trovano naturale sbocco, in un colpo di
rullante o in un pizzicar di corde (gli accenni sparsi lungo tutti i
brani).
Dove la faccenda non gira, ci si impantana nell’ordinaria
emulazione di schemi e concetti improvvisativi pericolosamente
scricchiolanti (ed il prolungamento delle agonie non è mai
una buona cosa…).
Cage, Feldman e Riley, li
conosciamo bene, sarebbe però giunto il caso di passar
oltre.
Ci si ritrova costretti, a girovagare per stanze spoglie e
fredde che nulla di attrattivo possiedono (poiché, ne abbiamo
in precedenza attraversate altre mille, in tutto e per tutto
eguali).
“Cm 12×12”, è da considerarsi allo
stato attuale, un ottimo biglietto da visita, ma, sopratutto,
l’ennesimo sforzo produttivo da parte di El Gallo Rojo, nel
circoscrivere e descrivere i contorni di una scena assai mutevole e
sfuggente.
Ora, se cominciamo in generale, ad abbandonare certe
inflessioni algide, in virtù di una ricerca maggiormente
libera ed autonoma, avremo fatto tutti un bel passo in avanti (noi
ascoltatori stremati lo chiediam per favore…).
In buona parte
riuscito, ma c’è ancora del lavoro da fare.
Dategli un
ascolto; chissà….
Voto: 6
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