(La locomotiva/Venus 2009)
Kathodik si è già occupata di Stefano Giaccone – dei precedenti lavori “Tras os montes” e “Come un fiore”, sempre sostenuti dall’etichetta torinese La locomotiva – nel dipanarsi sue traiettorie sonore oblique e seccamente sfuggenti. Austero cantautore dal passato importante (Franti) e dal presente multimediale (anche recente romanziere con “La vena d’oro” www.lagangdelpensiero.com), in questo “Viper Songs” il nostro raffina ancora il riconosciuto amore per la parola – questa volta nella madre lingua inglese (Giaccone è nato a Los Angeles) – e per le collaborazioni artistiche inusuali, dividendo il CD con il commediografo e attore inglese Peter Brett.
La voce roca e insinuante di Brett si unisce nell’Intro al pianoforte di Max Brizio, vecchio collaboratore di Giaccone assieme al gallese Dylan Fowler. Quest’ultimo è l’eminenza grigia sonora dell’ex-Franti, circondando la nuda voce e la spoglia chitarra acustica di Stefano di pochi, mirati accompagnatori – la viola da gamba di Gillian Stevens in The Man of The Moon, la tromba di Dave Newell e la cornetta di Cheryl Christopher in Many Good Songs – o di diversi strumenti suonati personalmente – pianoforte, chitarre acustiche ed elettriche, slide, mandoncello, tamburi, sonagli, tastiere, percussioni. Le canzoni di Giaccone – alcune notevoli, ad esempio The Gold Shone Through – si intersecano con i monologhi detti da Brett – alcuni suggestivi, ad esempio At The Café.
Da rimarcare la splendida confezione del CD, curata da EB&MA e realizzata da Utop(i)a, con esaustivi libretti italo-inglesi. Per contatti: info@la-locomotiva.com
Voto: 7
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