(Autoprodotto 2008)
Arrivano dal bergamasco gli Adelema88, duo formato da Davide Galletti (chitarre e voce) e Elena Iovino (batteria). Questo ep omonimo segna il loro esordio, sotto l’egida di Davide Perucchini (già al mixer dei Verdena) e si sente: il suono ruvido da abuso di big muff è fin troppo debitore dei conterranei, ma non solo: distorsioni violente e liriche rabbiose si sciolgono a tratti in rigagnoli psichedelici, anche se la cifra stilistica rimane una sorta di grunge annaffiato dal post – rock.
Enoch è una dichiarazione d’intenti in apertura: chitarre iperdistorte a – là Melvins ululano senza sosta accompagnando il grido di dolore di Galletti. L’Albero Di Eildon svela un cantato fortemente debitore di Alberto Ferrari su un tappetto di distorsioni corposo e possente. Pachiderma è, come suggerisce il nome, un monolite di 10 minuti posto al centro del disco: l’influenza dei Ferrari si fa qui più evidente, ma alla lunga il pezzo risulta pesante da seguire. Lunatik Pandora continua nel percorso verdeniano, virando stavolta verso una maggiore e dimessa oscurità dal sapore quasi post. Galaxy Express è uno strumentale che guarda con più convinzione verso il post – rock ma scade presto nella noia. Tossicomania Aurea riprende il filo del grunge duro e puro mentre la conclusiva Tsugumi Nella Testa piega il grunge alla ripetitività post facendo solo in modo da diluire e appesantire l’ascolto.
Un esordio che non lascia traccia, il debito verso i Verdena è fin troppo spudorato e i tentativi di avvicinarsi alle forme del post – rock danno solo modo di annoiarsi. I synth dovrebbero essere inseriti con più piglio in un discorso musicale che altrimenti non ha niente di memorabile. Urge una virata netta.
Voto: 4
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