Bob Marsh ‘Eight’

(Setola Di Maiale 2008)

Nella seconda metà del 2007, il compositore/improvvisatore
di San Francisco, Bob Marsh, invia, otto minuti di audio
(voce, elettronica e field recordings), a 12 artisti affini, sparsi
per gli Stati Uniti e l’Europa.
Il risultato è
questo.
Dodici composizioni, più l’allegato originale, che,
per addizione, sottrazione, stratificazione ed altre diavolerie
varie, risultano essere, un gran lavoro, sorto quasi sul nulla, di un
refolo evanescente di suono.
Che poi, questo suono, strettamente
correlato con il nulla, possieda colori, dimensioni ed odori, è
cosa non da poco conto.
Marsh è agitato ed agitatore
(collaborazioni con Ernesto Diaz-Infante, il singolare
quintetto The Quintessentials, specializzato nell’esecuzione
di partiture grafiche sorte dall’alterazione della guida Michelin
francese, gli alter cubisti, Doctor Bob e Mr. Mercury,
altri, infiniti progetti, che tralascio per spazio…), logico
dunque, che a rispondere alla sua chiamata, siano altrettanto scossi
autori.
Ed il progetto “Eight” (che vi consiglio in
versione live se capita dalle vostre parti…avendo avuto occasione
di testarlo personalmente in quel di Roma), diventa, piuttosto che un
campionario di incomprensibili bestialità concettuali, un
consigliato punto di vista dialettico, sullo stato di salute di una
certa scena batterica impro/avant/radicale.
Oddio, bisogna
concepir il concetto suono, come qualcosa di terapeutico, dove
i linguaggi, si confondono, la parola germina sul silenzio, il suono,
scompare di fronte ad una sillaba, il corpo si rilascia, ed una
suggestione nuova fluttua liberamente.
Opera di spazi angusti, che
sognano spazi aperti.
Suggerisce più che proporre
apertamente.
Piccoli pensieri e piccoli mantra, che al contatto
con l’aria si espandono sino a perder la forma originaria, resta solo
un accenno di vibrazione, ed un buon sapore sulla punta della
lingua.
Cartoline sonore da: Chicago, Atene, Milano, Berlino,
Omaha, Barcellona, Roma, Riga, New York, Parigi, San
Francisco.
Cartoline sonore da: Grant Strombeck,
Bellerophone, Massimo Falascone, Boris Hauf,
Marina Hardy, Earzumba, Renato Ciunfrini, Bryan
Eubanks
, Candy Covered Clown, Bryan Day, Zz
Brr, Arg, Bob Marsh.
Tutti bravissimi, ho i miei
preferiti ma non ve li dico.
Ora, cosa è questa?
Post
jazz? Elettroacustica? Impro? Elettronica?
Tutto può
essere, fondamentalmente, tredici bozzetti, che ci ricordano che il
viaggio non è soltanto spostamento corporeo.
Ed a noi
piace viaggiare.

Voto: 8

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