Lars Von Trier ‘Antichris’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Marco Loprete

marcoloprete@libero.it

Trattasi di autoanalisi. Lars von Trier, eccentrico regista danese, autore di memorabili cult quali “Europa”, “Le onde del destino”, “Dogville” e “Dancer in the dark”, ha girato questo “Antichrist”, come egli stesso ha dichiarato,  per curare una forte depressione. In che modo? Mettendo in scena una sorta di horror ginecologico in cui nessuna nefandezza è risparmiata allo spettatore – su tutti la raccapricciante scena del taglio con forbici del proprio clitoride da parte di Charlotte Gainsbourg, qui in uno dei ruoli più estremi della sua carriera.

Il risultato è un film senza né capo né coda, altezzoso, supponente, come solo il peggior von Trier sa essere. “Antichrist” è talmente tanto mal fatto che in alcuni casi sfiora il comico involontario (la protagonista che incomprensibilmente si rivelerà essere una strega, gli animali che parlano annunciando che «il caos regna»). Peccato, perché la precedente fatica del regista (“Il grande capo”, una deliziosa commedia) non era affatto male, anzi.

Che siate fan o meno, evitate questo film come la peste.