Casa ‘Un giorno il mio principe verrà’

(Dischi Obliqui 2009)

Kathodik si è già occupata del progetto Casa al tempo di “Remake” (anche quello per la Dischi Obliqui www.myspace.com/dischiobliqui), ri-facimento plurimo di un unico loro “brano”, Tutti impazziscono per i tuoi occhi di cammello ma lui no, da parte di vari musici pazzi. Lì il gruppo presentava la “canzone” in una versione dal vivo (due minuti e quattordici secondi allo stato brado, con pubblico insultante).
Oggi i Casa sono sempre quattro, ma al posto degli allora Alessandro Milan e Federico Pellizzari ad affiancare Filippo Bordignon (voce, tastiere, chitarra, testi e musiche) e Francesco Spinelli (chitarre e musiche) sono Filippo Gianello al basso e Ivo Tescaro alla batteria, più alcuni ospiti che andrò ad elencare (inizio con l’impagabile accento teutonico di Anna Geiselbrechtinger in Ho conosciuto le tue ossa di femmina).
Dico subito che il quartetto è immediatamente identificabile e assolutamente originale, sin dall’iniziale : i testi antireali e la voce aliena(ta) di Bordignon, l’anti-rock di un combo formalmente impeccabile ma volutamente sempre “fuori sincrono” (esemplare Presso un guaritore di campagna). Il pianoforte di Ian Lawrence Mistrorigo in Padre Nostro/Motoraduno aumenta il tasso di libertà; la voce e l’elettronica di Amaury Cambuzat e l’elettronica di Gg Funcis in Kriya Yoga aumentano il tasso di rumore (bianco).
La palma dei migliori la vincono però la voce di Livio Pacella e il flicorno di Enrico Antonello nella complessa e quasi orecchiabile Non hai esterno.
Anticonvenzionali, ma non velleitari (e non smemorati:P2)

Voto: 8

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