(Black Fading Records/Alkemist Fanatix Europe 2009)
Già dall’artwork dello stupendo libretto pieno di immagini di altalene, putti e tendaggi fino alla copertina molto progressive italiano anni ’70, è chiara l’intenzione degli Ephemeris di trasportarci in una landa fatata/acustica piena di foreste magiche e foglie di ogni colore. Peccato che sia un indizio alquanto sbagliato, basta qualche minuto per rendersi conto che ‘Evoluzioni’ non ha proprio intenzione di mantenere suddette aspettative.
Anzi, sentendo pezzi come Burattini viene da immaginarsi una Consoli con qualche chitarrista di troppo alle spalle, e non mi sembra esattamente un complimento. Ancora peggio è una delle tre tracce in inglese, Creatures, risultando pesante e davvero superflua.
Le qualità del gruppo, invece, si esprimono molto più efficacemente con un sound più acustico e soft, anche con qualche svisata più rock che non dispiace, come nell’iniziale Angelo o in maniera ancora più incisiva in Madreluna. Anche se il songwriting non è mai di livello particolarmente elevato, è su questo tipo di sound che la band dovrebbe concentrarsi. Basta mettere a confronto un pezzo di buona qualità come O Filii et Filiae con un altro di generico metal con voce femminile quale Your glance. Il paragone non regge proprio.
Difatti non mi spiego la presenza delle tracce in inglese, nessuna di queste particolarmente notevole, ulteriormente appesantite dall’indeciso accento della cantante Sara Mazzer, che mal si sposa con la professionalità dimostrata altrove dal gruppo.
Comunque ‘Evoluzioni’ non è un brutto disco, anzi, però è portato giù da qualche momento piuttosto fuori luogo che non funziona come dovrebbe, il loro misto di ‘metal e folk’ spesso gira a vuoto. Le qualità individuali rimangono indiscutibili, però, e gli Ephemeris saranno sicuramente in grado di migliorarsi.
Voto: 6
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