(Tisyn Kyodi 2009)
Rock’n’roll serrato, senza fronzoli e chi se ne frega di tutto il resto. Cresciuti a pane e Mothoread , i bresciani Seddy Mellory, nati come power trio con elementi di Edwood, La Mamounya e Demi-jout, e diventati in seguito un quartetto, dopo un paio di Ep, danno alle stampe il loro esordio, rigorosamente in Lp.
In questi dieci brani c’è tutta l’essenza del rock’n’roll stradaiolo, quello che riesce a coniugare gli Stooges (Me in another) ed il funky-disco, miscelato con il sound di derivazione B-52’s (Sofa surfer). Se il padre spirituale di questo quartetto è Lemmy, sono inevitabili i riferimenti allo stoner, che diventa intrigante quando si intreccia con il rock sudista di marca Black Crows dell’esaltante ed inarrestabile Call it rock’n’roll. Un titolo, un programma, e non è un caso che questo sia il primo brano, che dà la direzione del disco.
Altri elementi caratteristici di questo disco, entusiasmante come l’esordio dei Torquemada, sono la psichedelia, con la quale dilatano 2007 d.C. ed il funky di Hot floor. Curioso, ma solo apparentemente fuori luogo il blues cupo e noir di Blues n.2.
Voto: 8
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