(Setola Di Maiale 2009)
Spesse fette di suono noir, tagliate a mano e non a
macchina.
Batteria, basso e sax, Stefano Colli, Dominik
Gawara (Gbur, Deaf Slug 16 Md, Bianca Belmont,
Pentliczek) e Stefano Ferrian (Psychofagist).
Storie
di rincorse ed attese.
Sigaretta perennemente fra le labbra ed un
bicchiere semivuoto sempre a portata di mano.
Ffatso, è
trio che viaggia con abilità, lungo territori noti.
Jazz
noir con porzioni free, che si muove circospetto nelle notti buie di
Novara.
Movimenti corali, con predilezione, per il groove
corposo.
Scale scese e scale salite, scale scese, e scale salite,
ben oltre l’orario di chiusura dei bar.
Gioco di appostamenti, di
odori che saturano abitacoli di auto impestati dal
fumo.
Cinematografico; reattivo.
Gawara tesse spesse trame di
corde che indicano la direzione, Colli sbacchetta frenetico,
movimenti circolari ed accenti Massacre /
Material, il sax di Ferrian, a suggerire, ammonire.
Tiro
alla Cosmologic, e ghigno esposto che piacerebbe a John
Lurie.
C’è molto lavoro da fare ancora, meccanismi ed
incastri da tarare al meglio (le parti free, che non convincono
pienamente…).
Ma un trittico come quello esposto con Young
Gang, Five Pointers (strepitosa), 2122 North Clark
Street, non lascia indifferenti.
Gli sviluppi futuri, son da
tener d’occhio.
Voto: 7
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