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INTRODUZIONE
ALL’ESTETICA DEL CINEMA
di Dominique Chateau
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-690-7
Pagine 192 / No Ill. / Euro 14,50
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Dopo la grande stagione degli studi narratologici e semiologici, molti autori hanno sviluppato nei confronti del cinema approcci di tipo «estetico», secondo tre principali direttrici: la prima è quella dei classici studi sullo stile e la poetica di registi e di opere, in rapporto allo sviluppo del cinema come arte; la seconda, di stampo più filosofico, indaga sulla teoria dell’arte e sui valori estetici che fondano, tra sensazione e ragione, il giudizio del gusto; la terza attiene all’ambito socio-antropologico, e studia il posto del cinema nella società e l’industria culturale.
Di questa ampia serie di ricerche Dominique Chateau compie una sintesi e traccia un bilancio, non senza offrire un proprio originale contributo per ridisegnare i confini del settore, gettando uno sguardo sulle più feconde prospettive future.
Dominique Chateau è professore di Estetica alla Sorbona e autore di numerosi volumi, tra cui Cinéma et philosophie.
Indice: Introduzione I. L’estesia del cinema I.1. La «tecnestesia» del film; I.2. La fotogenia e la logica filmica;II. L’atteggiamento estetico di fronte al film; II.1. Distanza o partecipazione?; II.2. Il piacere (e il dispiacere) del film; III. Il gusto e la critica; III.1. Gusto dei sensi e senso del gusto; III.2. L’amore per il cinema e la critica del film; III.3. I paradossi del gusto; IV. Valori estetici: dal bello al moderno; IV.1. Del bello o dei belli nel cinema; IV.2. Il valore moderno: pro o contro il bello; V. Antropologia: la dimensione estetica; V.1. Il cinema, in generale; V.2. L’estetizzazione; VI. Il cinema come arte; VI.1. L’estetica del cinema come teoria di un’arte; VI.2. Il (o i) concetto(i) d’arte; VI.3. La controversia sul realismo; VI.4. Il segno, l’essere e l’idea; VI.5. Unità e diversità del cinema; VI.6. La posizione artistica; VI.7. Il caso Godard: autore o artista?; VII. L’estetica del cinema è una disciplina?; VIII. Complementi teorici; VIII.1. L’aisthesis; VIII.2. L’atteggiamento estetico; VIII.3. Il piacere estetico; VIII.4. Il gusto; VIII.5. L’estetica applicata; VIII.6. I valori estetici; VIII.7. La teoria dell’arte; Bibliografia; Indice dei nomi.
INTRODUZIONE
ALL’ANALISI DEL FILM
di Francis Vanoye e Anne Goliot-Lété
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-603-7
Pagine 192 / No Ill. / Euro 14,50
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Analizzare un film significa innanzitutto scomporlo nei suoi elementi costitutivi. Si parte dal testo filmico per «decostruirlo» e ottenere un insieme di elementi distinti dal film stesso. Una seconda fase consiste nello stabilire dei legami tra questi elementi isolati, nel comprendere come essi si associno e divengano «complici» al fine di far emergere un tutto significante. Il film è pertanto il punto di partenza e il punto di arrivo dell’analisi. Questo piccolo manuale – che non vuole essere altro che un’introduzione alla materia – propone alcuni elementi di riflessione generale sulla storia delle forme cinematografiche, gli strumenti della narratologia e i problemi dell’interpretazione; poi, delle analisi, dal piano isolato al film intero, che sviluppano e completano le riflessioni della prima parte in modo concreto.
Francis Vanoye insegna all’Università di Paris-X Nanterre. È autore di numerose pubblicazioni: presso Lindau sono usciti lo studio Jean Renoir. La regola del gioco e il saggio La sceneggiatura. Forme, dispositivi, modelli.
Anne Goliot-Lété tiene corsi in diverse università francesi.
Indice: Introduzione; Gli ostacoli all’analisi; Che cosa significa analizzare un film; Presentazione dell’opera; RIFLESSIONI PREMILINARI; I. Analisi del film e storia delle forme cinematografiche; I.1 Il cinema delle origini e la non continuità; I.2 Messa a punto della continuità narrativa; I.3 La narrazione filmica «classica»; I.4 Alcune tendenze ribelli al classicismo; I.5 Il cinema della modernità; Quadro 1: Le componenti del piano; Quadro 2: Sequenze e profili sequenziali; II. Alcuni strumenti narratologici; II.1 Racconto, narrazione, diegesi; II.2 L’enunciazione; II.3 Narratore(i) e istanza narratrice; Quadro 3: Per la descrizione e l’analisi delle relazioni tra suono e immagine; Quadro 4: Punto di vista e punto di ascolto; III. Analizzare / Interpretare; III.1 I limiti dell’interpretazione; III.2 Analisi e interpretazione socio-storica; III.3 Analisi e interpretazione simbolica; L’ANALISI IN PRATICA; IV. Descrivere e analizzare; IV.1 Descrizione e analisi di una sequenza; IV.2 Inizi e finali di film; Quadro 5: Per l’analisi dei titoli di un film; IV.3 Studio di un piano-sequenza: «Paesaggio nella nebbia»; IV.4 Analisi di un’inquadratura: «Rebecca, la prima moglie»; V. Forme corte; V.1 Spot pubblicitari; Quadro 6: Per analizzare uno spot; V.2 Cortometraggi di finzione; VI. Elementi per l’analisi di un intero film: «Rebecca, la prima moglie», A. Hitchcock, 1940; VI.1 Riassunto del film; VI.2 Segmentazione del film in grandi atti; VI.3 Il dispositivo narrativo; VI.4 Analisi narrativa e organizzazione spaziale; VI.5 «Rebecca»: un racconto di iniziazione; VI.6 «Rebecca» come adattamento di un’opera letteraria; Quadro 7: Per analizzare un adattamento; Conclusione generale; Bibliografia
INTRODUZIONE
ALLA SCENEGGIATURA
di Dominique Parent-Altier
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-654-9
Pagine 208 / No Ill. / Euro 14,50
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Chi è uno scrittore? È una persona che compie l’atto di scrivere. L’atto compiuto prende la forma di un libro, nel quale il pensiero iniziale dell’autore è fedelmente riprodotto attraverso le parole. E chi è uno scultore? È una persona che lavora il legno, la pietra o qualunque altro materiale e il cui lavoro compiuto, la scultura astratta o figurativa, riflette l’idea creativa dell’autore. Ma che dire dello sceneggiatore? Alla domanda: «Chi è uno sceneggiatore?», risponderemo che è una persona che intraprende l’atto di scrivere ma la cui opera compiuta, il prodotto finito, non è disponibile in quella forma. Eppure ogni sceneggiatore sa – o dovrebbe sapere – che è sul suo prodotto, sulla sua opera, per quanto incompiuta possa essere, che riposa il film in fieri; che soltanto l’incarnazione nella parola del suo immaginario dà origine al film.
Dominique Parent-Altier insegna all’Università di Paris-X Nanterre.
Indice: Per cominciare: che cos’è uno sceneggiatore?; L’IMPAGINAZIONE; I. Per chi scrive lo sceneggiatore?; I.1 Standardizzazione della pagina sceneggiata; I.2 Per chi scrive lo sceneggiatore?; I.3 L’inquadratura, la scena e la sequenza; I.4 La continuità dialogata; I.5 Il découpage tecnico o shooting script; II. L’impaginazione; II.1 Avvertenza: come costruire una forma coerente?;II.2 L’impaginazione: primo esempio; II.3 Spiegazione; II.4 Secondo esempio di impaginazione; II.5 Spiegazione; L’INTRECCIO; III. Dall’idea al soggetto; III.1 La tradizione della narrazione; III.2 Il mito: elemento fondante della tradizione; III.3 Altri elementi fondanti della tradizione; III.4 Il soggetto; IV. Dal soggetto all’intreccio; IV.1 Verso l’intreccio; IV.2 Il tema; IV.3 Elementi drammaturgici dell’intreccio; IV.4 Per tornare ad Aristotele; IL PERSONAGGIO; V. Il personaggio o l’intreccio?; V.1 Per introdurre il personaggio; V.2 Cominciare dal personaggio o dall’intreccio?; V.3 Costruzione dell’intreccio prima del personaggio;V.4 Costruzione del personaggio prima dell’intreccio; VI. Come costruire il personaggio?; VI.1 Primi abbozzi; VI.2 Che cosa conoscere del personaggio?; VI.3 Come cercare un personaggio?; VI.4 Il protagonista; VI.5 Il protagonista e il suo obiettivo; VI.6 L’eroe decidente; VI.7 Il protagonista senza obiettivo; VII. Come rivelare il personaggio?; VII.1 Attraverso l’azione; VII.2 Attraverso l’ambiente; VII.3 Attraverso il dialogo; IL CONFLITTO; VIII. La forza motrice della storia; VIII.1 Il conflitto esterno; VIII.2 Dal conflitto esterno al conflitto interno; VIII.3 Il conflitto e l’ostacolo; VIII.4 L’ostacolo e la verosimiglianza; VIII.5 Il conflitto, fattore di identificazione; IX. Come costruire un conflitto?; IX.1 L’impostazione del conflitto; IX.2 Il conflitto e la violenza; IX.3 Il conflitto domestico o il conflitto universale; IX.4 Il conflitto e la commedia; IX.5 Il conflitto e il protagonista; IX.6 Il conflitto e la sua risoluzione; LA STRUTTURA; X. Il sistema di gestione; X.1 Gestione del tempo e della durata; X.2 Gestione di dispositivi narrativi; X.3 La struttura ternaria; XI. La sinossi; XI.1 La sinossi e la struttura; XI.2 La struttura nascosta; Bibliografia.
INTRODUZIONE
ALL’ANALISI DELL’IMMAGINE
di Martine Joly
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-750-8
Pagine 208 / Ill. N° 3 b/n / Euro 14,50
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Allo scopo di permettere una lettura più consapevole di ciò che l’immagine veicola, quest’opera propone un’analisi del messaggio visivo fisso (quadro, fotografia, manifesto ecc.), necessaria per affrontare quella dei messaggi più complessi (immagine in sequenza, animata ecc.). L’autrice si interroga sui diversi significati dell’immagine e sulle questioni che essa solleva relativamente alla sua natura di segno, esplorando sia le resistenze che la sua analisi può suscitare, sia le funzioni che essa può assolvere. Infine mostra come la lettura dell’immagine così arricchita possa stimolare l’interpretazione creativa e divenire una garanzia di autonomia.
Gli esempi sviluppati nel corso del saggio servono anche di supporto a richiami teorici di base.
Martine Joly insegna alla terza Università di Bordeaux Michel-de-Montaigne.
Indice: Premessa; PARTE PRIMA. Che cos’è un’immagine?; I. La nozione di immagine: usi e significati; I.1 L’immagine come immagine mediatica; I.2 Ricordi di immagini; I.3 Immagini e origini; I.4 Immagine e psichismo; I.5 L’immagine scientifica; I.6 Le «nuove immagini»; I.7 L’immagine-Proteo; II. L’immagine e la teoria semiotica; II.1 L’approccio semiotico; II.2 Origini della semiotica; II.3 Linguistica e semiologia; II.4 Verso una «teoria dei segni»; II.5 Differenti tipi di segni; II.6 L’immagine come segno,; II.7 Come la teoria aiuta a comprendere l’uso del termine «immagine; II.8 Imitazione/traccia/convenzione; PARTE SECONDA. L’analisi dell’immagine: obiettivi e metodo; I. Premesse dell’analisi; I.1 Il rifiuto dell’analisi; I.2 Funzioni dell’analisi dell’immagine,; I.3 Obiettivi e metodologia dell’analisi; II. L’immagine, messaggio per altri; II.1 Funzioni dell’immagine; II.2. Immagine e comunicazione; II.3 L’immagine come intercessione; II.4 Aspettative e contesti; II.5 Analisi degli elementi di un quadro; PARTE TERZA. Immagine prototipo; I. Immagini pubblicitarie; I.1 La pubblicità come terreno teorico; I.2 La descrizione; I.3 I differenti tipi di messaggi; I.4 Retorica dell’immagine; I.5 La retorica classica; I.6 La nuova retorica; I.7 Retorica e connotazione; I.8 «Retorica e pubblicità»; I.9 Verso una retorica generale; II. Esempio di analisi di una pubblicità; II.1 La descrizione; II.2 Il messaggio plastico; II.3 Il messaggio iconico; II.4 Il messaggio linguistico; PARTE QUARTA. L’immagine, le parole; I. Alcuni pregiudizi; I.1 Esclusione/interazione; I.2 Verità/falsità; II. Interazione e complementarietà; La staffetta; II.2 Il simbolo; II.3 Immagine/immaginario; II.4 A proposito di una fotografia; II.5 Poteri delle immagini; II.6 «Paysage de Cézanne; Bibliografia.
LA NOUVELLE VAGUE
di Michel Marie
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-604-4
Pagine 208 / No Ill. / Euro 14,50
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La Nouvelle Vague è forse uno dei movimenti cinematografici più celebri della storia del cinema. Si continua a farvi riferimento, in modo nostalgico o polemico. Già in Zazie nel metrò di Louis Malle, nel 1959, lo zio di Zazie esclamava ironicamente in mezzo agli ingorghi parigini: «È la Nouvelle Vague». Non appena due cineasti presentano un legame di continuità, si vede in essi il nucleo di un gruppo che genererà un movimento di rinnovamento tematico o estetico, sul modello fissato dalla vecchia e mitica Nouvelle Vague. Il movimento delle «onde» si ripete instancabilmente al ritmo delle maree, ma l’onda del 1959 resta unica nella storia del cinema francese. (Michel Marie)
Michel Marie insegna all’Università Sorbonne Nouvelle, Paris III. Ha pubblicato monografie su M, il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang e Il disprezzo di Jean-Luc Godard, e vari studi teorici tra cui Estetica del film (Lindau, 1997), in collaborazione con Jacques Aumont, Alain Bergala e Marc Vernet.
Indice: Introduzione; I. Uno slogan giornalistico, una nuova generazione; I.1 Una campagna di «L’Express; I.2 Le riviste di critica cinematografica; I.3 Il convegno di La Napoule; I.4 Data di nascita: febbraio-marzo 1959; I.5 Una «giovane accademia» alquanto malinconica; I.6 Il cinema francese nel 1958: inventario; II. Un concetto critico; II.1 Una scuola critica; II.2 Il manifesto di Alexandre Astruc; II.3 Il «pamphlet» di François Truffaut; II.4 Le teorie dell’adattamento; II.5 Le prime pagine della rivista «Arts»; II.6 La politica degli autori; II.7 Il modello americano; II.8 La Nouvelle Vague, una «scuola artistica; III. Un modo di produzione e di distribuzione; III.1 Un concetto economico: il film a piccolo budget, mito o realtà?; III.2 Due piccoli budget «fuori sistema»; III.3 Una buona salute economica; III.4 Un cinema sovvenzionato; III.5 La denuncia delle superproduzioni; III.6 Film autoprodotti; III.7 Tre produttori; III.8 La carriera pubblica dei film dei «vecchi» e dei «nuovi»; IV. Una pratica tecnica, un’estetica; IV.1 L’estetica della Nouvelle Vague; IV.2 L’autore-regista; IV.3 La sceneggiatura-dispositivo; IV.4 Le tecniche di adattamento, il rapporto con la scrittura; IV.5 L’uscita dagli studi e la riscoperta dei luoghi; IV.6 Le tecniche di registrazione; IV.7 Il montaggio; IV.8 Il suono sincrono; V. Temi e corpi nuovi: personaggi e attori; V.1 Galanteria e «saganismo»: da Astruc a Kast e Doniol-Valcroze; V.2 L’universo degli autori; V.3 Una nuova generazione di attori; V.4 Le figure femminili della Nouvelle Vague; VI. L’influenza internazionale, l’eredità oggi; VI.1 I movimenti precursori; VI.2 L’influenza della Nouvelle Vague all’estero; VI.3 Nouvelle Vague, avanguardia e cinema sperimentale; VI.4 Le conseguenze storiche del movimento, la Nouvelle Vague oggi; VI.5 La perennità dei film; Cronologia; Bibliografia; Indice dei film.
PICCOLO DIZIONARIO
DEL CINEMA
di Marie-Thérèse Journot
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Collana «Strumenti» / ISBN 978-88-7180-709-6
Pagine 208 / No Ill. / Euro 14,50
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Da «saturazione» a «stacco», a «zoom», da «acusmatico» a «diegesi», a «Dogma»: oltre 500 lemmi cinematografici, corredati da una spiegazione sintetica e accessibile anche al profano. Questo piccolo dizionario di Marie-Thérèse Journot vuole essere uno strumento di uso quotidiano, pratico ed essenziale, per chi non soltanto desidera conoscere il significato dei termini tecnici ma si propone anche di acquisire le nozioni di base della storia e della critica del cinema.
Marie-Thérèse Journot insegna all’Università della Sorbonne Nouvelle – Paris III.