(Columbia 2009)
Bob Dylan appartiene a quella schiera di artisti musicalmente immortali. Nel senso che il celebre songwriter americano sembra essere provvisto di una tale quantità di talento da non poter, semplicemente, fare brutti dischi. Frugando nella sua ultraquarantennale carriera è infatti un’impresa assolutamente ardua trovare un episodio davvero mediocre: forse il solo “Self Portrait”, 1970, lascia a desiderare. Per il resto, tutta la sua discografia è un brulicare di autentiche pietre miliari (tanto per essere banali: “Highway 61” e “Blonde On Blonde”, ma ci sarebbero tanti altri dischi da citare) ed album di ottima fattura, che se non hanno raggiunto lo status di capolavori è solo perché offuscati dal mito di dischi che si sono imposti non solo come opere musicali di straordinario valore, ma anche come veri e propri reperti culturali della società Occidentale.
Con “Together Trough Life” Dylan prolunga la striscia di lavori positivi di questi suoi anni 2000, inaugurata da “Love And Theft” (2001) e proseguita con “Modern Times” (2006). E lo fa con una manciata di pezzi blues-rock ruvidi e ben suonati (Beyond Here Lies Nothin’, My Wife’s Home Town, Jolene, Shake Shake Mama e It’s All Good), intervallati da splendide ballad (Life Is Hard, This Dreams Of You e I Feel A Change Comin On), cantati con la solita leggendaria voce ruvida e gracchiante, che da sola fa metà del fascino del disco.
Un’opera assolutamente preziosa, dunque, per quello che orma da tempo, più che un “semplice” musicista, è una vera e propria leggenda.
Voto: 7
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