(Il verso del cinghiale 2009)
È intrigante quanto il giunge sia ancora un genere in voga e che sia molto significativo per i musicisti più giovani. Così in Italia si sforna l’ennesimo gruppo devoto al Seattle-sound di quasi vent’anni fa, in questo caso il riferimento più esplicito è ai Soundgarden. Questo quartetto bergamasco, al suo esordio intraprende proprio la strada tracciata da Cornell e soci, espandendo il sound verso le dilatazioni stoner di scuola primi Queen Of The Stone Age. Così questi quattro brutti, sporchi e cattivi cinghiali si trovano benissimo a sguazzare nel giardino del suono al cospetto della regina dell’età della pietra. Altra caratteristica di queste dieci tracce, a parte la curiosa e bella cover di Tom Waits, è il cantato in italiano, con testi che ricordano per certi versi gli Afterhours più eterei e sanguigni allo stesso tempo. Il brano più curioso è Together come, nel quale i quattro bergamaschi riescono a mettere insieme Robert Plant con i Melvins più spigolosi.
Voto: 7
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