(Stolen Sex Records 2008)
I ”Bootleg Series” (un primo, un secondo e si sogna un terzo in arrivo) in-seguono nel tempo la lunga collana degli Impro Ensemble registrati puntualmente ad ogni serata di Scatole Sonore, rassegna cult sull’ispezione suono-arte avutasi per po’ di anni (di gloria) nei locali del RialtoSantAmbrogio, prima che gli stessi fossero ignobilmente chiusi causa-burocrazia. Il concetto guida è il medesimo, a cambiare è solo il luogo dell’azione, le capitoline Officine, e il nome della rassegna madre, Aperò Des Bruits, che promette di tornare all’attacco con una nuova programmazione a partire dall’imminente Novembre. Non è certo un segreto che tra Marco Carcasi e Nico Mangifesta si sia generato qualcosa che, cronemberghianamente, li ha resi inseparabili sul piano creativo e progettuale, ed entrambi i bootlegs per questo rappresentano una manna dal cielo, essendo ancora ora che ne parlo – con imperdonabile ritardo – tra le documentazioni più recenti dove la coppia improvvisa a getto, e rispettivamente, con ¾ dei Vonneumam, t + bof + fr, e nel secondo con la coppia Alessandro Calbucci & Marco Maurizi from Lendormin.
Del live con i 3 V. m’infervora il distacco dall’orbita terrestre del preludio: frugali ed elettrici rilievi low-noise sono storditi e tacciono quando una fumosa genesi, per metà jazzye per l’altra ‘delica, scritta da qualche chitarra fa da ponte per l’aldilà; increspate intonazioni mistiche prendono il passo con fiotti di ferro e metallo raschiato. Un suono di sirena e la bolgia è sedata da un senso di litanica claustrofobia implodente, ancora e ancora rumori, colpettini e via vai di frequenze e voci informi spinte da un fluttuante moto acquatico…
Da non prendere solo come mero atto documentaristico.
Voto: 8
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