Due Recensioni a confronto…siori e siore!
Yeah Yeah Yeahs ‘It’s Blitz’ (Interscope Records 2009)
Prima Recensione di Marco Lo Prete (marcoloprete@libero.it)
Karen O (voce), Nicolas Zinner (chitarra) e Brian Chase (batteria) sono gli Yeah Yeah Yeahs, band impostasi all’attenzione di pubblico e critica con il debutto “Fever To Tell” targato 2003, album che mescolava post-punk, garage e qualche pizzico di noise-rock con una personalità ed una freschezza davvero impressionanti.
Da allora, la parabola artistica del gruppo, pur mantenendosi qualitativamente elevata, si è caratterizzata per un progressivo ammorbidimento del sound: se il successivo “Show Your Bones” era l’avvisaglia di questa tendenza, il nuovo “It’s A Blitz” ne è la conferma definitiva.
Il disco punta su sonorità decisamente più elettroniche. Zero, il coinvolgente primo singolo, e la splendida ballata Hysteric, sono due perfetti esempi della loro virata verso il dancefloor. Nel mezzo si collocano la meravigliosamente sospesa Skeletons (in cui compaiono persino sonorità cetiche), le chitarre brucianti di Dull Life e Shame And Fortune (che ammiccano ai vecchi tempi), i toni dark di Runaway, la funkeggiante Dragon Queen (in cui compaiono anche Tunde e Kyp dei mai troppo lodati Tv On The Radio) e la splendida nenia malinconica di Little Shadow (con Imaad Wasif alla chitarra).
Un disco meno energico e più improntato alla ballata ed al dancefloor, insomma. Ma pur sempre un ottimo disco, anche per merito di Karen O, interprete di raro carisma e fascino.
Voto: 7
Seconda Recensione di Marco Pagliariccio (pagliariss@libero.it)
Una mezza rivoluzione quella messa in atto da Karen O e compagni. A differenza dei primi due album, dove il revivalismo new wave (sempre propenso verso la pista da ballo) la faceva da padrone, ora gli Yeah Yeah Yeahs sembrano volersi spostare verso un versante electro-pop da dancefloor, pur con echi wave ancora ben rintracciabili in una attitudine eterea non lontana da Siouxsie And The Banshees.
Come in passato, forse il giudizio sull’intero disco rimane condizionato dalla sua apertura: se nei primi due lavori Rich e Gold Lion, tracce d’apertura e hit planetarie, erano i biglietti da visita che schiudevano il mondo musicale della band concentrandolo in 4 minuti di fuoco, in questo “It’s Blitz” è Zero ad avere questo ruolo: un perfetto pezzo techno-dance da ballare tra lustrini e pailette nei dj set indie di mezzo mondo, con Karen che smussa la spigolosità della sua voce per farsi più calda e ammiccante. Un brano-manifesto, tanto perfetto da sembrare artefatto. Il resto del disco scivola via senza grossi sussulti, tra brani più o meno fotocopia del primo, ariosi sussurri cosmici (Skeletons, Runaway, Little Shadow) e canzoni più elettriche (Shame And Fortune).
Tentativo interessante questo del trio newyorchese, ma invero riuscito solo in parte. Dopo l’inizio al fulmicotone Zero il resto dell’album fluttua senza lasciar intendere una precisa idea stilistica. Disco di transizione, che spiazzerà i vecchi fan ma ne conquisterà di nuovi, lasciando presagire ulteriori sviluppi.
Voto: 5
Link: http://www.yeahyeahyeahs.com
Titolo link: Yeah Yeah Yeahs Official Site