(Bar La Muerte 2009)
Nuova piece sonoro-teatrale per Stefania Pedretti, già OvO e Allun, alla seconda prova da solista a nome ?Alos dopo tre anni.
Dalla cucina di “Ricordi indelebili” si passa alla sartoria, al mondo del taglia e cuci: un concept sul lavoro in fabbrica che mescola ambient e industrial alle note immersioni vocali della Pedretti, la nostra Diamanda Galas, con le sue ninne nanne dagli inferi, miscela omogenea di infanzia e attitudine luciferina. E frammenti di piano minimali che, tra un brano e l’altro, scandiscono l’orario di lavoro (Un giorno, che vola via col lavoro in fabbrica) e i moti emotivi della protagonista (Sospiri).
Colpi di forbice, macchine da cucire e orologi aiutano a definire l’immaginario, l’ambiente, il contesto. Ma per la prima immersione nella psiche della Pedretti bisogna aspettare il mantra oltretombale di Ricami, episodio quattro (ripreso poi in La macchina da cucire). Uno zuccherino in confronto a Punto ombra, col suo piano neronotte e la voce di Stefania che scende sempre più giù, ulula, pulsa, soffre, ghigna, si addensa, taglia e non ricuce; va a segno anche Sartine, mix di glitch, japanoise e gorgheggi che schizzano come saette.
Ma gli episodi migliori restano la già citata Sospiri, piano e voce e nulla più, e il cuore di Stefania a nudo, e la conclusiva Appunti di viaggio, la macchina da cucire che si trasforma in treno, i rumori della fabbrica che si fanno natura, la mente della protagonista che fugge e si rifugia nel sogno.
Un’artista nel senso più vero del termine, Stefania Pedretti dimostra prova dopo prova di aver ormai raggiunto la piena maturità, dopo OvO e Allun (istituzioni nazionali di cui andare fieri) anche come figura solista. Può non piacere, ma di certo colpisce e affascina.
Produce Bar La Muerte, special guest Claudio Rocchetti.
Voto: 7
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Autore: alealeale82@yahoo.it