(Echoes 2009)
Disco di esordio per la cantautrice bolognese Ivana Cecoli. Questo “Il Mondo Sopra Un Dito” si inserisce nel filo della tradizione melodica della canzone italiana, condendo il tutto di richiami folk ed etnici che però non lasciano il segno. La voce della Cecoli, pur impeccabile, non incide e le musiche, pur ottimamente orchestrate, avvalendosi di un parco strumenti sconfinato, sembra solo un compendio di quanto già fatto in Italia in quest’ambito nel dopoguerra. Anche i testi, pur virati verso un surrealismo fiabesco leggiadro che si riflette nel mood generale di più o meno tutto il disco, non sconvolgono per originalità.
Nonostante mi sia obbligato a risentire il disco 4-5 volte le note proprio non mi vogliono entrare dentro. Il che non è necessariamente un male, ma non c’è veramente niente che accalappi l’orecchio. La nostra prova a cavalcare diversi immaginari poetici (dal brasileiro di Dove Vive La Luna agli odori electro-neomelodici di Il Diluvio fino al tocco francese di Di Ginnastica d’Amore) ma senza mai convincere a pieno. Salvabile la title track, dal tocco delicatamente lisergico e giocoso, ma comunque niente di indimenticabile.
Un disco che non lascia traccia, che arriva, si affaccia e subito se ne va. Portatemene un altro.
Voto: 4
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