(Macaco/Audioglobe 2010)
In perenne crescita, i veneti Grimoon sono ormai una realtà affermata nel panorama indie-rock italiano ed internazionale, grazie alla loro capacità di essere sempre accattivanti e mai scontati. Per questo loro terzo lavoro hanno voluto fare le cose in grande pubblicando, insieme al disco (“Super 8”) un film: “Neera”.
Andiamo con ordine. Il disco si ascolta con molto piacevole, dato che il gruppo per l’occasione ha ulteriormente sviluppato le melodie, concentrandosi molto di più sul violino e sugli archi, rispetto agli altri due dischi. Gli idiomi utilizzati sono l’italiano ed il francese, anche se quest’ultimo prevale sulle 12 tracce.
Caratteristica principale di “Super 8” è la ballata più o meno malinconica, con testi che ruotano attorno alla tematica del confronto tra sogno e realtà. Tra i brani più coinvolgenti sono Le bal des ombres, caratterizzata da un sottofondo tex-mex in crescendo e dai risvolti folk, l’avvolgente Amour, giocata sulla doppia voce maschile e femminile, ottimamente arrangiata e ben articolata e Le temps des réves, saltellante e frizzante, ma allo stesso tempo malinconia, con uno spirito blues e molto francofona.
Il film, invece, è stato girato e gestito interamente dagli stessi Grimoon e da un gruppo di loro amici, tra cui anche componenti di Mariposa, East Rodeo e Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti. In “Neera” i Grimoon si sono cimentato con una rivisitazione moderna dell’epica greca, letta come viaggio nell’Ade di un pittore che vuole rincontrare la moglie che è stata avvelenata.
Un lavoro artigianale, ma da tenere d’occhio e comunque molto apprezzabile.
Voto: 8
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