(Amirani/Grim/Mediaducks 2009)
“Cono Di Ombra E Luce”, emana rifrazioni di laterale
originalità.
Stringhe di suono opalescenti che si sfiorano
torcendosi sensualmente.
Una visione contemporanea, trasparente,
lucida nella sua messa in atto, eppur impalpabile, strettamente
correlata con il divampar di un’emozione.
Registrato nell’Antica
Sinagoga di Ivrea nel 2008, “Cono Di Ombra E luce”,
rifugge i facili standard, ritagliandosi uno spazio tutto suo,
all’interno dell’ambito avant nostrano.
E l’ascolto, cancella ogni
cipiglio sospettoso a riguardo.
In quanto: da queste parti, sembra
evidente, la volontà di interloquire con l’ascoltatore, di
concedersi e richiedere la giusta attenzione, facendo leva su
pulsioni, voluttuosamente epidermiche.
Luca Cartolari al
basso e ai live electronics (dagli Anatrofobia), Mirio
Cosottini, tromba e flugelhorn e Alessio Pisani, fagotto e
controfagotto, entrambi, da EA Quartet e GRIM.
Un’emissione
che spande tutt’intorno, rilucenti bagliori post Davis,
elevazioni splendenti che si dipanano sino all’ultimo respiro,
perdendosi nel vuoto riverberante.
L’elettronica che si aggrappa
tremolante ai suoni, alterandone struttura e attacchi, il silenzio
circostante un colore imprescindibile.
Una serie di stanze in
penombra, dove il suono, è comunicazione e contaminazione.
La
contemplazione marmorea di Ex Mod 2, Jaquar e Aimèe,
il suo dialogar fra tremiti circolari.
EA
Silence, è
rarefatto, nonché ironico gioco; maledettamente serio.
È
anche, quanto di meglio ascoltato negli ultimi tempi.
Chiamarlo
jazz non è un delitto.
Fra il meglio in assoluto, dell’anno
appena trascorso.
Spendete e supportate.
Voto: 8
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