(Sfintrecords 2009)
Tributo all’arte concettuale degli anni ’60 – ’70, “Blemish” di Lewitt [sp1] (all’anagrafe Aldo Ammirata) è un mix di suoni e stili diversi, in cui melodie classiche (+frame work 1+, +frame work 12+), beat hip hop (+frame work 2+, Baader Meinhof), poliritmi drum’n’bass (Relation In Time [part 1] e [part 2]), sonorità arabeggianti (+frame work 11+) e ipnotiche suggestioni trip-hop (+frame work 6+) convivono con pianoforti gravi, cori lirici, dissonanze elettroniche, parlati stranianti (c’è persino Pasolini in +frame work 8+) e field recordings, grazie all’impiego di quei procedimenti tipicamente postmoderni che sono il campionamento ed il loop.
Il risultato è più vario che originale, ma merita indubbiamente un ascolto.
Voto: 6
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