(Autoproduzione 2009)
Per la registrazione del loro primo disco, i Mircanto hanno scelto una location singolare: il Caffè Letterario di Bergamo dove, l’11 aprile 2009, hanno allestito, come si legge nel loro MySpace, «ingombranti macchine sonore e sottili presenze scenografiche», con il locale che ha in qualche modo “ricambiato” con «la gentilezza dei suoi proprietari, l’odore dei suoi libri, gli ospiti».
Guidato da Daniele Nava (voce e chitarra acustica, autore di tutte le liriche) il trio, completato da Thomas Foiadelli (chitarre, basso, metallofono e diamonica) e Ruggero Sguera (batteria, tabla, scacciapensieri e rumori) e per l’occasione integrato da Anna Cortesi (voce) e Federico Dalprà (flauto traverso), ha sfoderato una raccolta di malinconiche ballate di ascendenza folk, caratterizzate da melodie oblique, arrangiamenti scarni e testi raffinati, talvolta criptici, in cui, accanto a considerazioni esistenzialistiche, si collocano riflessioni critiche sulla società dei consumi (dominata da bambini griffati Benetton e da «barbari che sbarcano dai suv») e la condizione della nostra penisola («un paese nuovo ma già stanco»).
Canzoni come la stupenda Dirigibili, l’oscura Io E Le Mie Manie (la più sperimentale, con un’intermezzo a base di gemiti orgasmici, sussurri e ringhi isterici ed una terza parte che ritorna alle atmosfere più cantautorali del primo segmento), Avanzi, con i suoi sapori post ed cantato veemente di Nava ed il bellissimo crescendo emotivo – sonoro di Poca Voce rivelano un gruppo talentuoso, capace di fondere in un mix convincente influenze italiane ed internazionali. Da tenere d’occhio.
Voto: 7
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