(Myphonic Records/Myphonic Distro 2009)
Avevamo già ascoltato i valdostani Behind the Screen più o meno un annetto orsono con il loro Bound to Violence EP, notando come la loro grinta hardcore si andasse spesso a infrangere contro una capacità compositiva piuttosto limitata.
I nostri però non si sono certo arresi, giustamente, e hanno non solo trovato una label ma anche un modo di esprimersi più raffinato, ed è sicuramente questa la più grande novità di ‘Dust’. Non tanto per gli inserimenti di elettronica da parte del DJ Mr. Suicide (che non mi sembra di ricordare nel precedente EP) che lasciano il tempo che trovano, ma per una freschezza nei cambi di ritmo e nelle melodie che colpisce.
In Blood to Blood per esempio unisce una buona dose di riff orecchiabili, ritornelli pieni di chitarrone e dei vocalizzi urlati e pieni di rabbia e dolore, senza però necessariamente scendere troppo nel ‘pulito’. Così anche This is the Title Track picchia come non mai, b-blast a tutto andare con una professionalità e una sicurezza invidiabili. I ragazzi sono cresciuti e si sente.
Grazie anche all’ottima produzione di Andrea Fusini e il mixaggio di Alessandro Vanara, i Behind the Screen ritornano sulle discrete pagine di Kathodik con un ottimo prodotto che li assicura un posto di rilievo tra le ottime band hardcore italiane. Bravi.
Voto: 7
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