Mike Olson ‘Incidental’

(Henceforth 2008)

Intricata e divertente opera, “Incidental”, del
compositore di Minneapolis, Mike Olson.
Che mastica e
sputa, le esperienze accumulate dall’autore nei settanta, in
quell’alternanza/tensione costante, fra rock e jazz.
Il suo
armeggiare al Moog ed al Fender Rhodes, è in tal senso
esemplificativo.
A questo, si aggiunge, l’amore per le colonne
sonore composte da Carl Stalling, per Walt Disney, e la Warner
(Looney Tunes).
Rigore ed ironia.
Sei brani, composti da rapidi
flussi di suono, che s’incastrano alla perfezione.
Materiali
malleabili ed elastici, in continua mutazione.
Jazz, prog, Rock In
Opposition, ovvie affinità con l’opera attigua dei Fantomas
(su Ipecac, farebbe la sua figura).
Rapido e sottilmente
tribale.
Con leggera preferenza, per gli attimi più
tenebrosi, dove siam proprio, dentro una colonna sonora horror anni
cinquanta.
Trita in salsa avant.
Belle anche le sfuriate
muscolari, chitarre sature e aritmie fragorose, dalla visione
prossima a Laswell.
Un leggero autocompiacimento esecutivo,
appesantisce certi passaggi, ma intacca di poco il giudizio
complessivo.
Che è assai positivo.
(prestar cautela,
vista la particolarità della proposta, e cosa comunque da non
sottovalutar; cercate di ascoltarlo prima…).

Voto: 7

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