Angelica 1991 – 2010, Ventesimo Anno. Click Per Infos.
1
C L I M A
Il caso vuole che mentre AngelicA compie 20 anni (1991>2010) il clima cittadino, ma si potrebbe dire
complessivo, vive una crisi forse storica, e, anzichè ricevere regali particolari, come ci si aspetterebbe
durante gli anniversari, ci si ritrovi a chiedere le stesse cose con le solite difficoltà, o, meglio, difficoltà
amplificate, ma come sappiamo importante è perseverare.
C’è il problema del clima, ci sono problemi climatici. Ci sono problemi di ambientazione, di ambiente. Il clima ci condiziona? Noi
influenziamo il clima? C’è un reciproco condizionamento.
I pensieri arrivano, giungono a noi, qualche volta li fabbrichiamo, sono terribili e meravigliosi, ci rendono stabili e instabili, sono
nuvolosi e solari. Ho pensato, forse in un momento di follia, o di particolare trascendenza (?), che questi pensieri influenzano il clima:
come se la somma degli umori di tutti comporti delle cose, delle condizioni climatiche disastrose e incandescenti, inondanti, ma anche
paradisiache e trasparenti dove si vede (o si intravede) di più di quello ai quali si è abituati e si apra qualcosa che ci permette di trovare
soluzioni; non è immaginazione, è un fatto concreto, così concreto che si tocca, che ci tocca.
20 anni sono un evento, considerando anche il contesto nel quale è nata questa esperienza e la forza con
la quale si è battuta per costruire qualcosa che non fosse solo un semplice festival, ma un insieme di idee
che potessero generare un cambiamento culturale e musicale: attraverso formule innovative si è cercato
di parlare di musica che si ha poca occasione di ascoltare e di presentarla in quei luoghi dove regnava (in
qualche caso ancora regna) il “genere” musicale.
Pensiamo che un punto fondamentale della crescita di questa realtà sia un luogo dedicato alla musica con
tutte quelle caratteristiche che riguardano il fare musica OGGI. A Bologna non esiste uno spazio con
questo orientamento e AngelicA si è candidata a gestire un luogo, un teatro, che possa essere un punto
di riferimento e di coordinamento per tutte le associazioni che si occupano di ricerca.
Inoltre resta aperto il discorso di Aterforum, festival affine “ospitato” da AngelicA nel 2009 che potrebbe
diventare una opportunità per Bologna e per la regione, perché tutto si potrebbe trasformare in un vero
centro per la musica con diversi curatori e musicologi con forte risonanza a livello nazionale e
internazionale.
Pensiamo, come già realizzato in passato, a progetti di dimensione europea e internazionale che possano
richiamare il pubblico, non tanto per la “star” presente nel programma, quanto per l’originalità e
l’accostamento di quegli elementi che fanno di un festival, o di un evento, un progetto vivo che non si
limita a invitare un musicista, o un ensemble, ma richiede a questo di mettersi in gioco attraverso una
proposta originale, mai esplorata prima di quel momento, e con una attenzione particolare alle realtà
della città che sono in estrema difficoltà nell’uscire dalla loro dimensione di provincia.
Cambiamo ancora una volta forma collegandoci ad altri progetti in corso tra febbraio e giugno. Una
stagione AngelicA – 20 anni di storia, 20 anni di ricerca, che si estende lungo l’arco di 5 mesi trovando il
suo culmine tra il 4 e il 30 maggio 2010 nel suo classico “Momento Maggio”.
Siamo partiti dal cinema per parlare di musica di ricerca.
C’è bisogno di ecletticità, se possibile dominata da ispirazione che contempla le possibilità espressive come ragioni d’essere, come
cambiamenti, come ri-orientamento.
Viviamo nella varietà. In mezzo a questo mare ogni tanto arriva un’onda che ci lava, che diventa una nuova corrente (anche culturale)
2
che poi viene consumata; ogni tanto arriva qualcosa più grande di noi che ci fa lavorare, che non comprendiamo pienamente, che ci fa
crescere. Tutti partecipano.
Il risultato è un programma ultra eclettico, quasi come se ogni giorno ci si ritrovi a un festival diverso. Un
programma che si estende in molteplici direzioni tutte legate alla ricerca.
AngelicA offre una visione sul contemporaneo unica, come se vari festival di musica dagli orientamenti
diversi (classico contemporaneo, jazz contemporaneo, minimale, ricerca, sperimentazione,
improvvisazione) si fossero uniti per celebrare questo evento.
E’ tradizione AngelicA sviluppare un discorso legato ai contesti e alla loro nuova ed eventuale scoperta
quando le cose non sono come erano previste, quando non vengono vissute nei modi abituali.
Cosa succede se ci si sposta per un concerto di musica elettronica su 8 canali, con Bernard Parmegiani
(classe 1927) alla proiezione del suono, nell’Aula Magna di Santa Lucia, a uno di organo nella Basilica di
S. Antonio di Padova (con musiche di Olivier Messiaen e Arvo Pärt), per poi arrivare a MAMbo per un
concerto, dal carattere essenziale, di musiche di Eliane Radigue, e si fa una sosta al Teatro San Leonardo
con tante variazioni sul tema da Enzo Porta a Lol Coxhill, e si passa dall’Arena del Sole con il “cinema
essenziale” di John Zorn al Teatro Rossini di Lugo e al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena con
Arto Lindsay e le sue canzoni per orchestra, e poi al Teatro Auditorium Manzoni per una maratona
Giovanna Marini? Quale pubblico si incontra? Quali scambi contengono questi processi?
Sono domande alle quali un festival sensibile risponde, se si parla di musica d’arte e non di semplice
intrattenimento.
Questo è il passo, l’impronta di AngelicA, che prosegue giorno dopo giorno nel presentare musiche di
autori che hanno costruito il presente musicale e altri, sconosciuti al grande pubblico, che partecipano alla
musica del ventunesimo secolo.
Un piano sequenza lungo vent’anni, alla ricerca di nuovi orizzonti, in termini musicali, certamente, ma
con tutto ciò che questa prospettiva implica in termini sociali, di rinnovamento di idee e di modi di vivere
la musica.
Abbiamo chiesto ad alcuni amici-critici che abitano Bologna (e che hanno vissuto e visto AngelicA
crescere con i suoi alti e bassi) un ricordo, un intervento, su questi 20 anni; li ringraziamo di cuore per il
loro pensiero.
Andrea Ravagnan, del nostro ufficio stampa ma soprattutto giovane voce che cerca e racconta della
musica, presenta un altro punto di vista su questa avventura.
Massimo Golfieri, curatore dell’immagine, con carattere fluviale illustra la sua storia con AngelicA.
Caro Mario (Mario Zanzani, direttore di AngelicA; 30-6-1948 > 13-5-2007) ogni sforzo porta qualcosa che
va oltre noi stessi, e la fatica espressa in tanti momenti ci ha regalato più luce. Senza il tuo sostegno
paterno penso non sarei qui.
Massimo Simonini
3
C L I M A T E
As it happens, on the occasion of AngelicA’s 20th anniversary (1991>2010) a peculiar climate pervades
the city, as well as its wider context, in what seems to be a serious historical crisis. Instead of receiving
special presents, as is usually the case with anniversaries, we still find ourselves asking for the same old
things, facing the same difficulties – or rather, increased difficulties. But as we know, perseverance is the
key to success.
The climate is a problematic issue. Other problems may arise in relation to the environment. Are we conditioned by the climate? Do we
condition it? The relationship is of mutual influence. Thoughts arrive, they come to us, sometimes we fabricate them, they are terrifying
and wonderful, they give us stability and instability, they are cloudy and sunny. In a frenzy of madness, or perhaps of transcendence
(?), I reckoned that these thoughts influence the climate: it is as if the sum of everyone’s moods had specific consequences, bringing
about climatic conditions that are disastrous and burning, flooding, but also heavenly and transparent, where one can see (or catch a
glimpse of) more than what is usually visible – a path towards finding solutions.
This is not just imagination: it is a fact so concrete that it can be touched – and it touches us.
20 years are quite an achievement, especially if we consider how this initiative started and how
strenuously its supporters have fought to create something that is not just a festival, but a source of
ideas aimed at triggering a cultural and musical change. Through innovative forms, we wanted to talk
about music that is not often heard, and to present it in those places where the music “genre” used to
rule (and in some cases it still does).
If this initiative is to grow further, we believe that the city needs a place dedicated to music, with all
those characteristics that are fundamental to the way music is made TODAY. There is no such place in
Bologna, and AngelicA offered to be in charge of a space, a theatre, which could act as a reference point
and a centre for the coordination of all associations dealing with research.
The cooperation with Aterforum – a similar festival “hosted” by AngelicA in 2009 – is still ongoing, and
could become an opportunity for Bologna and the region as a whole to develop a state-of-the-art music
centre, with a number of curators and musicologists of great national and international relevance.
We are thinking about developing European and international projects that, much in the same way as
those we organized in the past, could attract visitors not so much for the presence of a few “stars”, but
for their originality and juxtaposition of elements which can turn a festival into an event that is “alive”. In
it, musicians and ensembles are invited not simply to appear, but to put themselves on the line with
something daring, and to explore unchartered territories; moreover, those organizations that usually
struggle to overcome the limitations of their own local dimension are given a chance to be in the
spotlight.
We change our form once again, establishing collaborations with other projects between February and
June. A season for AngelicA – 20 years of history, 20 years of research – which lasts five months and
culminates in the period between May the 4th and the 30th, 2010 in its classic “May Moment”. We started
off with cinema and will end up talking about musicological research.
There is a need for eclecticism, hopefully dominated by an inspiration that contemplates its expressive possibilities as a raison d’être, as
a change, as a reorientation. We live immersed in a sea of diversity. From time to time, a wave washes over us, and turns into a new
current (possibly a cultural one), which is then consumed. Occasionally, something bigger than us comes up, and pushes us into action.
We might not understand it, but it helps our growth. Everybody takes part in this.
The result is an extremely eclectic programme – each day will feel almost like a different festival. The
events expand into multiple directions, all of them exploring different avenues of research. AngelicA is a
unique window on the contemporary – as if different festivals with multiple approaches to music
(contemporary classical, contemporary jazz, minimalist, research, experimental, improvisation) had come
together to celebrate this event. As of tradition, AngelicA promotes the exploration of certain contexts, as
well as their potential re-discovery, which takes place when things don’t follow a pre-established plan,
when they are not experienced in a conventional way.
What happens when you go from an 8-channel electronic music concert with Bernard Parmegiani (born in
1927) to the sound projections in the Aula Magna of Santa Lucia, followed by an organ concert in the
Basilica of Saint Anthony of Padua (with music by Olivier Messiaen and Arvo Pärt), and move on to
MAMbo for a concert – so intrinsically essential – with music by Eliane Radigue, with a stopover at the
Teatro San Leonardo for the many variations on the theme from Enzo Porta to Lol Coxhill, followed by
John Zorn’s “essential cinema” at the Arena del Sole, Arto Lindsay and his songs for orchestra at the
Teatro Rossini in Lugo and at the Teatro Comunale Luciano Pavarotti in Modena, to end up at the Teatro
Auditorium Manzoni with a marathon by Giovanna Marini? What kind of audience will you find? What sort
of exchanges can be established in these processes? These are questions that a sensitively planned
festival must be able to answer, if it aims at promoting art music and not mere entertainment.
This is the mark AngelicA tries to leave, by presenting, day after day, the works of authors who have
built the music of today, and of others, unknown to the wider public, who are contributing to the music of
the twenty-first century.
4
This long take has been going on for twenty years, in search of new horizons: musical ones, of course –
yet including whatever this angle has to offer from a social perspective: the constant promotion of new
ideas and ways to experience music.
We asked some friends and critics who live in Bologna (and who have been witness to AngelicA’s growth,
with its highs and lows) to share their memories and thoughts about the last 20 years. We wish to thank
them for their contributions.
Andrea Ravagnan, from our press office, is a young voice constantly searching for music: he offers an
alternative point of view on this adventure.
Massimo Golfieri, graphic designer, recounts with a river of words his history with AngelicA.
Dear Mario (Mario Zanzani, director of AngelicA; 30-6-1948 > 13-5-2007), our efforts lead to something
beyond ourselves, and the tiredness we felt so often eventually gave us more light. Without your paternal
support, I don’t think I would be here.
Massimo Simonini.
5
A n g e l i c A 2 0
ventesimo anno – m o m e n t o m a g g i o
Bologna, Lugo °, Modena ° 4>8 + 12>15 + 17 ++ 21°>22° +++ 30 maggio 2010
martedì 4 maggio – ore 18.30 + ore 21.30 – Aula Magna di Santa Lucia – BOLOGNA * Δ
> Bernard Parmegiani (Francia) prima italiana
IL CIELO DELL’ARTE, L’UNIVERSO DEI SUONI
Col favore del buio incontra AngelicA
Bernard Parmegiani (Parigi 1927)
ore 18.30
La Création du monde (1984):
Lumière Noire: Moins l’infini; Instant O; Première forces-premières formes
Métamorphose du vide: Lumière; Jeux de configurations; Échos / mélopée
Signe de vie: Cellules; Aquatisme; Polyphonie; Expression 1; Expression 2; Réalité
ore 21.30
saluti di Maura Pozzati, Assessore Cultura Provincia di Bologna e Flavio Fusi Pecci, Direttore INAF-Osservatorio
Astronomico Bologna; e una conversazione tra Arte e Astronomia con Gianfranco Maraniello, Direttore MAMbo e
Fabrizio Bonoli, Direttore Museo della Specola
De Natura Sonorum (1975):
première série: Incidences / résonances; Accidents / harmoniques; Géologie Sonore;
Dynamique de la résonance; Étude élastique; Conjugaison du timbre
deuxième série: Incidences / battements; Natures éphémères; Matières induites;
Ondes croisées; Pleins et déliés; Points contre champs
Bernard Parmegiani direzione sonora e spazializzazione
musiche di Bernard Parmegiani
Δ concerto presentato da AngelicA e Provincia di Bologna – Servizio Cultura e Pari Opportunità, in
collaborazione con Università di Bologna – Dipartimento di Astronomia e INAF – Osservatorio Astronomico di
Bologna, per Col favore del buio 2010 nell’ambito dei progetti culturali sostenuti da Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; con la partecipazione di Culturesfrance,
in collaborazione con il BCLA – Délégation culturelle / Alliance Française di Bologna
mercoledì 5 maggio – ore 21.30 – Basilica di S. Antonio di Padova – BOLOGNA Ø Ω
> Liuwe Tamminga (Olanda)
Olivier Messiaen (1908 – 1992)
Le Banquet Céleste, Méditation pour la fête du Saint-Sacrement (1926)
Combat de la mort et de la vie (da Les Corps Glorieux, 1939)
Arvo Pärt (1935)
Trivium (1976)
Pari intervallo (1980)
Olivier Messiaen (1908 – 1992)
Prière après la Communion (da Livre du Saint Sacrement, 1984)
Les Bergers (da la Nativité du Seigneur, 1935)
Desseins éternels (da la Nativité du Seigneur, 1935)
Les enfants de Dieu (da la Nativité du Seigneur, 1935)
6
Les mages (da la Nativité du Seigneur, 1935)
Dieu parmi nous (da la Nativité du Seigneur, 1935)
Liuwe Tamminga organo
musiche di Olivier Messiaen, Arvo Pärt
Ø con la partecipazione di Associazione Musicale Fabio da Bologna
Ω in collaborazione con i’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma
giovedì 6 maggio – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Henry Threadgill & Zooid (Stati Uniti)
Henry Threadgill sax alto, flauto; José Davilla trombone, tuba;
Liberty Ellman chitarra; Stomu Takeishi basso acustico; Elliot Kavee batteria
musiche di Henry Threadgill
venerdì 7 maggio – ore 18.30 – MAMbo : Museo d’Arte Moderna di Bologna – BOLOGNA * § ()
> Charles Curtis + Carol Robinson + Bruno Martinez Naldjorlak I, II, III
(Stati Uniti, Stati Uniti/Francia, Francia) prima italiana
Éliane Radigue (1932)
Naldjorlak I, II, III (2005-2008)
Charles Curtis violoncello; Carol Robinson corno di bassetto; Bruno Martinez corno di bassetto
musica di Éliane Radigue
() in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
§ con la partecipazione di Culturesfrance, in collaborazione con il BCLA – Délégation culturelle /
Alliance Française di Bologna
sabato 8 maggio – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Enzo Porta L