Jet Set Roger ‘Piccoli uomini crescono’

(Kandinsky Records/Audioglobe 2010)

Il buon Jet Set Roger prosegue imperterrito nel suo itinerario di gaio cappellaio matto dell’italpop, dopo i discreti riscontri della precedente raccolta “La vita sociale” (già recensita da Kathodik http://www.kathodik.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=281) e della non estemporanea raccolta natalizia “It’s Christmas In The Jet Set” http://www.kathodik.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=3481. Dopo qualche ambascia, il nostro bresciano ha pian piano raccolto idee e musicisti per questo “Piccoli uomini crescono”, tirando fuori dal cilindro dodici pezzi diseguali, estrosi, di buona ascoltabilità generale, con il valido aiuto del chitarrista e fonico Andrea De Domenico (DeDo, già con i PJ Six).
Si inizia con il ballabile veloce Buttati Battista, tra Ivan Cattaneo e Alberto Fortis (ottimo ritornello); poi arriva Non so cosa farci, che sente la collaborazione delle vecchie volpi neoromantiche inglesi Marco Pirroni e Chris Costantinou (ex Adam & the Ants ora The Wolfmen: Pirroni peraltro ha suonato con tanti, dalla fine degli anni Settanta). Tuo fratello è psicopatico è frizzante al punto giusto (come una gazzosa anni Sessanta); Piccoli uomini crescono si avvale della collaborazione del rodato contrabbassista jazz Carmelo Leotta, che ben sostiene un pezzo indovinato, anche se il fior da fiore risulta L’avresti mai detto.
In Jet Set Society cantano e “swingano” bene le Freaky Mermaids; Giovanni Ferrario aiuta a rendere Non mi ricordo più ancora più diaframmatica (con piacere notiamo quanti musicisti odierni apprezzino Federico Fiumani).
Del resto apprezziamo la sentita Non ci voglio più pensare e Ti avvelenerò (con i Joujoux d’antan), non indegne di Joe Jackson.
Bravo con le tastiere e con la penna (La vita senza Pepe); per contatti info@jetsetroger.it

Voto: 7

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