(Dead Sun Records/Alkemist Fanatix Europe/Hurricane Entertainment 2008)
Ormai è diventata tradizione per le band goth/doom di vecchia scuola, arricchire il proprio sound con influenze di vario tipo e stampo, onde variare e ringiovanire le canzoni e, perché no, il pubblico. In realtà poi la cosa è sfociata in una rabbiosa controtendenza per alcuni, ma sostanzialmente i portoghesi Divine Lust non abbandonano l’idea e continuano qui con uno stile definibile a metà tra My Dying Bride e Redemption senza troppi tecnicismi.
Il risultato è sicuramente apprezzabile, il lavoro di un gruppo dal buon talento che ha buttato giù diversi pezzi interessanti, a partire da Good By Love e l’ottima iniziale A Long Way Down, anche i momenti puramente strumentali sono oltremodo curati (vedere per esempio Last Will Left).
La produzione non è proprio impeccabile, ma svolge bene il proprio lavoro e riesce comunque a farli ben risaltare. Curato altresì il packaging e la grafica del tutto, di ottima fattura. Quello che bisogna sottolineare è che l’eccessiva durata di alcuni pezzi (vedi i tredici minuti di Duskful of Bliss, Morningful of Misery) e a volte delle tastiere un po’ esagerate potrebbero risultare pesanti per l’ascoltatore. In quei casi non rimane che perseverare e magari leggersi i testi, anche se non sono proprio tra i migliori del genere; sicuramente la band avrebbe giovato da una maggiore presenza di violini e voci femminili, invece spesso relegati a mero sottofondo.
In ogni caso, gli avidi fan del genere non troveranno niente di cui esaltarsi, ma in ogni caso ‘The Bitterest Flavours’ rimane un ascolto più che godibile.
Voto: 7
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