(Ultra Hertz Records 2009)
Confesso che dei Tund non so proprio niente, e andarmi a documentare sull’apposito myspace direi che non è cosa fattibile per il mio pigro deretano. Quindi, esattamente come il loro disco è stato registrato live, la mia recensione sarà altrettanto in presa diretta.
In parte Shellac ubriachi, in egual parte hardcore/post sfondato senza pausa, i Tund stanno in studio con le mani pizzicanti che vorrebbero martellare e spaccare il culo ai passeretti. Che ci stanno a fare? Cosa dicono? Tutto ciò è importante? Non lo so. E non mi frega. Ogni tanto sembra che vorrebbero aprire la capoccia ai White Stripes (cfr. Volevo fare il si b). Sono riusciti a toccarmi qualcosa dentro questi ragazzi, non so se un’emorroide sbilenca o un’arteria non ben tappata.
Stranamente chiari e precisi per un gruppo che sarebbe molto più a suo agio in un magma continuamente cangiante, atmosfera semiseria e ripartenze noise allucinanti (La Capra, pare non d’ispirazione Sgarbiana).
Confesso che nel poco tempo che abbiamo passato insieme, i Tund mi son stati molto simpatici e avrei piacere di risentirli meglio e, magari, un giorno scoprire chi minchia sono, quando mi viene la voglia.
Voto: 7
Link correlati:Ultrahertz Records My Space Page