(Uk Division Records/Alkemist Fanatix Europe/Andromeda Distribuzioni 2009)
Il gruppo cosentino dei Box.15 è un nome abbastanza conosciuto per chi bazzica la zona indie calabrese, al lavoro da anni su un prodotto da presentare al pubblico, senza mai riuscire a trovare qualcosa di definitivo. Ma ora siamo alla prova del nove, un album prodotto per la Uk Division Records, e otto pezzi (più la solita intro) per dimostrare cosa hanno imparato tra un concorso e un concerto di spalla.
Sicuramente c’è la robustezza e la sicurezza di quello che si sta facendo, non c’era da aspettarsi diversamente direi, eppure il sound proposto dai nostri è difficilmente memorabile. Si tratta di una sorta di rock alternativo senza molto mordente ma neanche particolarmente moscio, con la voce femminile di Laura Sacco che si attesta su tonalità alla Elisa/Alanis senza svisate o tonalità personali di sorta. La nostra scrive pure i testi del gruppo, anche qui registrando una certa derivazione da artisti d’oltreoceano, ma stavolta in negativo, attestandosi su livelli ‘I cry when I think about you’ e ‘I know what you’re gonna say, you’re gonna say goodbye’.
La band suona robusta, ci mette del suo anche aggiungendo un po’ di sintetizzatori qui e lì, ma ‘Another Time’ rimane in un limbo che non convince pienamente, neanche quando muovono qualche incerto passo in terreno un po’ più sperimentale come in 7 Days. Segue poi qualche momento più pesante come Need to Know e l’unico pezzo in italiano I-Dea, probabilmente l’unico veramente memorabile del disco.
‘Another Time’ scivola giù tranquillo, vi starà tutto in bocca e non offrirà grandi scossoni; songwriting meno convenzionale e qualche idea più coraggiosa sono d’obbligo per un secondo album.
Voto: 6
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