(Autoprodotto 2010)
Esordio discografico per il trio toscano La Materia Strana, attivi da un paio d’anni ma già segnalatisi nella scena underground in vari concorsi, tra i quali spicca il secondo posto all’Italia Wave 2009.
“Raptus” è un ep di 4 tracce che svela l’amore della band per il pop-rock cantautorale. La voce di Francesca Messina sa essere tanto graffiante quanto a tratti violenta, un modo di cantare viscerale che la avvicina alle grandi figure femminili della musica alternativa dagli anni ’90 in avanti, Cristina Donà e PJ Harvey su tutte.
Dei quattro pezzi il più accattivante è senz’altro il primo, Gli Occhi, nei quali il cantato della Messina si fa sinistro e si intreccia alle corde sinistre del basso distorto di Massimiliano Lo Sardo prima di esplodere in urla rabbiose da amante ferita. Mondi si apre sulla stesa falsariga ma cova il suo malessere sottotraccia, senza fragore, con morbida ruvidezza (passatemi l’ossimoro). Con Il Conquistatore il trio passa alla dimensione acustica, sfiorando il folk-rock aggiornato ai tempi del grunge. La title track chiude l’album nel segno di un groove ossessivamente lisergico, che si apre ariosamente nel finale per immergersi in una coda lucente e quasi sibillina.
Non dispiace la proposta dei La Materia Strana, ovviamente ancora da strutturare visto che siamo alla prima prova su disco. Diversi spunti intriganti, a partire dalla versatile voce della Messina e dal basso gracchiante di Lo Sardo. Aspettiamo fiduciosi l’approdo al full lenght.
Voto: 6
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